APLAKET
- [Vedi Indice]Ogni confetto contiene:
Principio attivo
Ticlopidina cloridrato mg 250,00.
Confetti.
- [Vedi Indice]La ticlopidina è indicata nella prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico (arteriopatia obliterante periferica, pregresso infarto del miocardio, pregressi attacchi ischemici transitori ricorrenti, ictus cerebrale ischemico, angina instabile).
In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'uso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA è risultato inefficace.
La ticlopidina è inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra-corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina.
Condizioni d'impiego
I medici sono invitati ad usare il prodotto solo nei casi relativi alla patologia sopra indicata, eseguendo i controlli indicati nelle "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso" e rispettando attentamente le controindicazioni.
La posologia consigliata, per la terapia a lungo termine, è di uno o due confetti al giorno da assumersi durante i pasti.
Ipersensibilità nota verso la ticlopidina.Il farmaco è controindicato nei soggetti che presentino o abbiano presentato leucopenia, piastrinopenia o agranulocitosi.Diatesi emorragiche ed emopatie che comportano un allungamento del tempo di sanguinamento.
Lesioni organiche suscettibili di sanguinamento (ulcere dell'apparato gastrointestinale, varici esofagee, ecc.).
Accidenti vascolari cerebrali emorragici in fase acuta.
Epatopatie gravi.
È necessario, prima di iniziare la terapia ed ogni 15 gg. durante i primi tre mesi di trattamento, effettuare un controllo quindicinale della crasi ematica, con particolare riguardo alla conta dei globuli bianchi e delle piastrine.
In qualche caso, infatti, è stata segnalata, durante il trattamento con ticlopidina, la comparsa di leucopenia o agranulocitosi, talvolta anche ad esito irreversibile; per questa ragione il farmaco deve essere impiegato solo nei casi in cui esso è insostituibile.
Va categoricamente escluso l'impiego della ticlopidina nella prevenzione primaria nei soggetti clinicamente sani.
Deve essere evitata l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici.
Prima di un intervento chirurgico di elezione sospendere il trattamento per una settimana (tranne nei casi in cui sia espressamente richiesta un'attività antitrombotica) in considerazione del rischio emorragico indotto dal farmaco. Dopo la sospensione della terapia è consigliabile valutare l'eventuale persistenza dell'effetto sull'emostasi (tempo di sanguinamento) prima di procedere all'intervento.
In caso di estrazione dentaria, informare il medico del trattamento in corso.
Qualora, durante il trattamento insorgano faringite, ulcerazioni della mucosa buccale, angina, febbre, sanguinamenti o ematomi, deve essere immediamente sospesa l'assunzione del farmaco ed informato il medico curante; l'eventuale ripresa della terapia è subordinata all'esito di un controllo urgente della crasi ematica ed alla valutazione clinica.
Poiché la ticlopidina induce un allungamento del tempo di sanguinamento, la sua associazione con antiinfiammatori non steroidei (acido acetilsalicilico, ecc.), con anticoagulanti (eparina, anti-vitamina K, ecc.), con altri antiaggreganti piastrinici deve essere evitata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Come previsto tra le avvertenze, la sua associazione con antiinfiammatori non steroidei (acido acetilsalicilico, ecc.) con anticoagulanti (eparina, anti-vitamina K, ecc.), con altri antiaggreganti piastrinici deve essere evitata.
Deve essere evitata inoltre l'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici.
È sconsigliato l'uso del prodotto in gravidanza e durante l'allattamento.
Il prodotto non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
Sono stati osservati, in corso di trattamento con ticlopidina: manifestazioni emorragiche, turbe della crasi ematica (leucopenia, piastrinopenia, agranulocitosi, aplasia midollare), particolarmente gravi nei soggetti anziani; disturbi gastro-intestinali (nausea, gastralgie, diarrea); aumento delle transaminasi e, raramente, ittero colostatico (è pertanto consigliabile eseguire, durante il trattamento, periodici controlli della funzionalità epatica); eruzioni cutanee su base allergica, reversibili con l'interruzione del trattamento; vertigini; porpora trombotica, trombocitopenica.
A tutt'oggi non sono noti sintomi da sovradosaggio del farmaco.
In caso di assunzione accidentale di dosi elevate del prodotto è consigliabile la messa in atto delle misure terapeutiche urgenti indicate per le intossicazioni accidentali (gastrolusi, ecc.)
La ticlopidina appartiene alla classe delle tienopiridine ed è dotata di peculiare attività antitrombotica, in quanto diminuisce l'adesività piastrinica, inibisce l'aggregazione piastrinica (indotta da ADP, collagene, trombina ed endoperossidi), stimola la disaggregazione piastrinica, diminuisce l'iperaggregabilità eritrocitaria (indotta da protamina solfato), migliora la capacità degli eritrociti di modificare la propria forma (filtrabilità).
Dopo somministrazione di una dose unica di ticlopidina per via orale (250 o 500 mg) la massima concentrazione plasmatica del principio attivo è raggiunta alla seconda ora ed il farmaco viene quasi completamente eliminato dal torrente circolatorio otto ore dopo la somministrazione.
La dose orale è assorbita per l'80-90% nel ratto e nell'uomo. Dopo una dose orale di 1000 mg, il picco plasmatico è uguale a 2,1 mg/l. La semivita è di 24 ore.
Alle dosi terapeutiche l'inibizione dell'aggregazione piastrinica indotta dalla ticlopidina diviene significativa dopo 24-48 ore dall'inizio del trattamento; l'effetto massimo viene raggiunto nella quinta e sesta giornata e scompare 5-6 giorni dopo la sospensione della terapia.
La somministrazione nell'animale da esperimento (ratto) di ticlopidina marcata con 14 C per via orale a dosi di 25 mg/kg ha evidenziato che il prodotto viene eliminato per circa il 70% attraverso la via biliare e per il 30% attraverso l'emuntorio renale.
Dopo una dose orale di 500 mg, la concentrazione di ticlopidina scende rapidamente a 0,7 mg/l alla seconda ora.
La valutazione della tossicità della ticlopidina è stata eseguita sul ratto e sul topo.
Le vie di somministrazione impiegate sono state quella orale e quella endovenosa per il ratto e quella orale ed intraperitoneale per il topo.
La DL50 nel ratto è stata rispettivamente 1400 ± 220 mg/kg per via orale e 60,6 ± 8,6 mg/kg per via venosa.
La DL50 nel topo è risultata rispettivamente 630 ± 87 mg/kg per via orale e 123 ± 37 mg/kg per via intraperitoneale.
Lattosio, carbossimetilamido, polietilenglicole, polivinilpirrolidonemg, magnesio stearato, idrossipropilcellulosa, etilcellulosa, dietilftalato, gomma arabica, titanio biossido, talco, saccarosio, cera carnauba, cera bianca, paraffina solida.
Non sono note incompatibilità.
Confetti: anni 3.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.
I confetti sono contenuti in blisters termosaldati costituiti da alluminio laccato con vernice termosaldante per PVDC e PVC colore bianco latte, opacizzati con biossido di titanio, spalmati con PVDC.
Astuccio da 30 confetti.
Costo medio giornaliero di terapia.
Nessuna in particolare
ROTTAPHARM S.r.l.
Via Valosa di Sopra, 9 - 20052 Monza (MI)
Astuccio da 30 confetti da mg 250 AIC n. 025177027
Da vendersi su presentazione di ricetta medica, da rinnovare volta per volta.
Data di prima autorizzazione:14 Gennaio 1984.
Rinnovo dell'autorizzazione: Maggio 2000.
Farmaco non soggetto alla disciplina del DPR 309/90.
Maggio 2000.
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