Per gli eccipienti vedere il punto 6.1.
Capsule e supposte.
- [Vedi Indice]
Trattamento sintomatico delle affezioni reumatiche,
infiammatorie e degenerative.
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In linea di massima, salvo diversa prescrizione medica,
possono essere suggerite le seguenti posologie : 20 mg/die in
un’unica somministrazione all’inizio,seguiti da 30 mg
o da 10 mg in due somministrazioni giornaliere od una, come
terapia di mantenimento. Una somministrazione prolungata di dosi
maggiori di 30 mg/die, aumenta il rischio di effetti collaterali
di tipo gastrointestinale. Nel trattamento di pazienti anziani,
la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che
dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi
sopraindicati. E’ preferibile somministrare il medicinale
dopo i pasti, dal momento che il cibo non ne riduce
l’assorbimento.
Modalità d’impiego per le supposte: prima
dell’uso tenere l’involucro con le supposte in
frigorifero� o in acqua fredda per alcuni minuti.
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Ipersensibilità verso i componenti del prodotto.�
ANTIFLOG (piroxicam) non deve essere usato in presenza di ulcera
gastrointestinale, gastriti, dispepsie, gravi disturbi epatici e
renali, grave insufficienza cardiaca , grave ipertensione,
alterazioni ematiche gravi, nè in soggetti con diatesi
emorragica. Esiste la possibilità di sensibilità
crociata con ac. acetilsalicilico o altri farmaci
antiinfiammatori� non steroidei. Il prodotto non deve essere
somministrato ai pazienti nei quali l’ac. acetilsalicilico
o altri farmaci antiinfiammatori non steroidei, provochino
sintomi di asma, rinite, poliposi nasale, angioedema od
orticaria. Il prodotto è controindicato
nell’infanzia.
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L’uso��di�ANTIFLOG,�come�di�qualsiasi���
farmaco�inibitore�della�sintesi�delle prostaglandine�e�della cicloossigenasi�è�
sconsigliato�nelle donne che�intendano�iniziare�una gravidanza.
La� somministrazione�di�ANTIFLOG�dovrebbe essere�sospesa nelle donne che hanno�problemi di fertilità o che sono sottoposte a
indagini sulla fertilità.
In pazienti con anamnesi positiva per affezioni della parte
alta del tratto gastrointestinale l’ANTIFLOG può�
essere somministrato solo sotto stretto controllo medico.
Particolare cautela deve essere adottata anche nel trattamento di
soggetti che presentino insufficienza cardiocircolatoria,
ipertensione arteriosa, funzionalità epatica o renale
ridotta, ipoperfusione renale, alterazioni ematiche� in atto o
pregresse, ed in soggetti in terapia diuretica ed in quelli in
età avanzata. In tutti questi casi è consigliabile
ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di
laboratorio specialmente in caso di trattamento prolungato. Per
l’interazione del farmaco con il metabolismo
dell’acido arachidonico, in asmatici e soggetti
predisposti, possono insorgere crisi di broncospasmo ed
eventualmente shock ed altri fenomeni allergici. Come per altre
sostanze ad azione analoga, sono stati osservati in alcuni
pazienti, aumenti dell’azotemia che non progrediscono, con
il protrarsi� della somministrazione, oltre un certo livello.
Ritornano ai valori normali una volta sospesa la terapia.
E’ consigliabile inoltre, controllare frequentemente il
tasso glicemico nei pazienti diabetici ed il tempo di protrombina
nei soggetti che effettuano un concomitante trattamento
anticoagulante con derivati dicumarolici. L’ANTIFLOG, come
altri farmaci antiinfiammatori non steroidei, diminuisce
l’aggregazione piastrinica ed allunga il tempo di
coagulazione; questa eventualità va ricordata quando si
effettuano prove ematologiche ed impone vigilanza quando il
paziente è in trattamento contemporaneo con farmaci che
inibiscono l’aggregazione piastrinica. Essendosi rilevate
alterazioni oculari nel corso di terapia con FANS� si raccomanda,
in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici
controlli oftalmologici.
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Il piroxicam interagisce con acido acetilsalicilico, con altre
sostanze antiinfiammatorie non steroidee, con sostanze che
inibiscono l’aggregazione piastrinica (V. Controindicazioni
e Speciali precauzioni per l’uso). La contemporanea
somministrazione di litio e FANS provoca aumento dei livelli
plasmatici di litio. Il piroxicam si lega molto alle proteine ed
è quindi probabile che spiazzi altri farmaci legati� alle
proteine. In caso di trattamento con ANTIFLOG� e farmaci ad alto
legame proteico, i medici dovranno tenere sotto controllo i
pazienti per un eventuale aggiustamento dei dosaggi. In seguito a
somministrazione di cimetidina� l’ assorbimento del
piroxicam fa registrare un lieve aumento. Questo
incremento,comunque, non ha dimostrato di essere clinicamente
significativo. Esistono altre possibili interazioni :� il
piroxicam può ridurre l’efficacia dei diuretici e,
probabilmente di farmaci antiipertensivi. In caso di
contemporanea assunzione di farmaci� contenenti potassio� o ,di
diuretici che determinano una ritenzione di potassio, esiste
l’ulteriore pericolo di un aumento della concentrazione di
potassio nel siero (iperpotassiemia).La somministrazione
contemporanea di glucocorticoidi può aumentare il pericolo
di emorragie gastrointestinali. Si sconsiglia l’uso
contemporaneamente ad acido acetilsalicilico o ad altri FANS.
Evitare l’assunzione di alcool. Il piroxicam può
diminuire l’efficacia dei dispositivi intrauterini.
E’ sconsigliato l’uso degli antiinfiammatori non
steroidei contemporaneamente a farmaci chinolonici.
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L’ANTIFLOG è controindicato durante la gravidanza
accertata o presunta e durante l’allattamento. Il piroxicam
inibisce la sintesi e la liberazione di prostaglandine. Questo
effetto, come per altri farmaci antiinfiammatori non steroidei
è stato associato con un aumento di frequenza di eventi
distocici e di parto protratto in animali gravidi nei quali la
somministrazione del farmaco fu continuata nella parte finale
della gravidanza.� Inoltre il farmaco può provocare, se
somministrato in tale periodo, alterazioni all’emodinamica
del piccolo circolo del nascituro con gravi conseguenze per la
respirazione.
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Il piroxicam� può modificare l’integrità
di vigilanza in modo tale da compromettere la guida di
autoveicoli e l’impegno in attività che richiedono
prontezza di riflessi.
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I disturbi gastrointestinali costituiscono gli effetti
collaterali più comunemente segnalati e sono
rappresentati� da nausea, disturbi gastrici, stipsi, diarrea,
flatulenza,dolore epigastrico, anoressia.Sono stati riferiti casi
sporadici di ulcere gastriche, con o senza emorragia e
perforazioni che raramente si sono rivelate fatali. Altri effetti
collaterali segnalati : fenomeni di ipersensibilità quali
eruzioni cutanee, cefalea, vertigine, sonnolenza, malesse,
tinnito, sordità, astenia, alterazione dei parametri
ematologici, diminuzione dell’emoglobina e
dell’ematocrito, aumento dell’azotemia. Raramente
possono verificarsi vomito, edema allergico del volto e delle
mani, aumento della fotosensibilità cutanea, disturbi
della vista, anemia aplastica, anemia emolitica,� pancitopenia,
piastrinopenia, porpora di Schonlein-Henoch, eosinofilia, aumento
degli indici della funzionalità epatica, ittero, con rari
casi di epatite fatale. La terapia con piroxicam deve essere�
comunque sospesa se si manifestano segni e sintomi clinici di
disturbi epatici. Sono stati riportati rari casi di pancreatite.
Sono stati riferiti alcuni casi di ematuria, disuria,
insufficienza renale acuta, ritenzione idrica, che può
manifestarsi in forma di edema soprattutto� nelle regioni declivi
degli arti inferiori o di disturbi cardiocircolatori�
(ipertensione, scompenso).� In casi sporadici� sono stati
riferiti : epistassi, ematemesi, melena, sanguinamento
gastrointestinale, secchezza delle fauci, eritema� multiforme,
ecchimosi, desquamazione cutanea, sudorazione, ipoglicemia,
iperglicemia, modificazioni del peso corporeo, eretismo,
insonnia, depressione, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di
Lyell, agranulocitosi, disfunzione vescicale, shock e sintomi
premonitori, insufficienza cardiaca acuta, stomatite, alopecia,
turbe dell’accrescimento ungueale.
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In caso di sovradosaggio è indicata una terapia
sintomatica di sostegno.
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Il piroxicam esplica attività antiinfiammatoria,
analgesica, antipiretica, azioni farmacologiche similari a quelle
degli altri antiinfiammatori non steroidei. L’esatto
meccanismo di azione non è noto, ma si ritiene che debba
collegarsi alla sua capacità di inibire la sintesi delle
prostaglandine attraverso il blocco della cicloossigenasi, enzima
che catalizza la formazione dei precursori delle prostaglandine
dall’acido arachidonico. Le prove tossicologiche eseguite�
su diversi animali, hanno dimostrato che il piroxicam è
ben tollerato ed è sprovvisto di attività
teratogena e mutagena.
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Dopo somministrazione sia orale che rettale, il piroxicam
è facilmente assorbito; la presenza di cibo nello stomaco
riduce la velocità, ma non la percentuale di principio
attivo assorbita. Il picco ematico dopo somministrazione per via
rettale, è raggiunto dopo 8 ore, e dopo somministrazione
per via orale, entro 2 ore; l’emivita plasmatica� è
di 36-45 ore. Con una sola somministrazione la concentrazione
è stabile per tutta la giornata;� dopo somministrazioni
ripetute la concentrazione plasmatica aumenta fino al
5°-7° giorno. Le concentrazioni plasmatiche
“steady- state” del piroxicam sono raggiunte di
solito nel corso di 7-8 giorni. Il piroxicam si lega alle
proteine plasmatiche in notevole quantità ; in gran parte
viene metabolizzato nell’organismo e meno del 5% della dose
giornaliera è escreto immodificato con feci ed urine. Una
importante� via metabolica è l’idrossilazione
dell’anello piridinico della catena laterale, cui segue la
coniugazione con acido glicuronico e l’eliminazione per via
urinaria.
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DL50 (mg/Kg)� -� nel ratto p.o. 270, i.p. 220; nel topo p.o.
360, i.p.360; nel cane p.o. 700. Per gli studi di
tossicità subacuta e cronica nel ratto, nel topo , cane e
scimmia, sono state impiegate dosi fra 0,3 e 25 mg/Kg/die; questa
ultima dose è maggiore di circa 90 volte la dose indicata
per l’uomo. I soli eventi patologici osservati, alla dose
massima impiegata, furono lesioni gastrointestinali e necrosi
papillare renale. Come per le altre sostanze che inibiscono la
sintesi delle prostaglandine, anche il Piroxicam aumenta
l’incidenza di distocie e di parti post-termine in animali,
quando la somministrazione della sostanza perdura durante la
gravidanza. La somministrazione di FANS a ratte gravide,
può determinare la costrizione del dotto arterioso fetale.
Inoltre, nell’ultimo trimestre di gravidanza, aumenta la
tossicità a livello gastroduodenale.
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Capsule : cellulosa microgranulare, magnesio stearato.
Costituenti della capsula : gelatina, titanio biossido (E171),�
eritrosina (E127),indigotina (E132).
Supposte : gliceridi semi-sintetici, propile
gallato.
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Vedere punto 4.5.
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Capsule : 5 anni� -� Supposte : 2 anni.
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Nessuna
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30 capsule� da 20 mg in blister di alluminio e
PVC���
10 supposte da 20 mg in alveoli di
PVC������������������
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Vedere il punto 4.2.
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F.I.R.M.A. S.p.A. - Via di Scandicci, 37 -
Firenze.
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ANTIFLOG 10 mg� Capsule����� :� A.I.C. n°
025069028
ANTIFLOG 10 mg� Supposte ��� :� A.I.C. n°
025069030
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Capsule : 15/06/84��� -� Supposte : 06/07/85
Data Rinnovo dell’autorizzazione :
Maggio 2000
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Gennaio 2003
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