Interazioni - [Vedi Indice]Digitale (vedere "Speciali precauzioni per l'uso").
Steroidi o ACTH (vedere "Speciali precauzioni per l'uso").
Acido acetilsalicilico. Usare cautela nella somministrazione concomitante di alte dosi di acido acetilsalicilico e inibitori dell'anidrasi carbonica, in quanto sono stati riportati rari casi di anoressia, tachipnea, letargia e coma che potrebbero essere attribuibili all'interazione farmacologica.
Non esistono studi sull'uso della diclofenamide in donne in gravidanza o allattamento.
Il prodotto non deve essere usato in donne in età feconda o in gravidanza.
Consigliare attenzione solo in caso di contemporanea somministrazione di miotici.
Con gli inibitori della anidrasi carbonica si possono verificare alcuni effetti collaterali che comprendono: disturbi gastrointestinali (anoressia, nausea e vomito) perdita di peso, costipazione, aumentata escrezione urinaria, coliche renali, calcoli renali, eruzioni cutanee, prurito, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, cefalea, debolezza, ansia, bolo isterico, sedazione, astenia, depressione, confusione, disorientamento, vertigini, atassia, tremore, tinnito e parestesia a mani, piedi e lingua.
Inoltre c'è la possibilità che il prodotto possa causare miopia passeggera. In tale evenienza ridurre il dosaggio o interrompere il trattamento.
In caso di sovradosaggio, interrompere il trattamento ed istituire appropriata terapia.
Antidrasi, un inibitore dell'anidrasi carbonica, riduce la pressione endoculare sopprimendo in parte la secrezione dell'umor acqueo con meccanismo non del tutto noto.
L'evidenza suggerisce che gli ioni bicarbonato sono prodotti nel corpo ciliare per idratazione dell'anidride carbonica, favorita dall'enzima anidrasi carbonica e diffondono nella camera posteriore con gli ioni sodio.
L'umor acqueo contiene così più ioni Na+ e HCO3 - del plasma ed è quindi ipertonico. Per l'effetto osmotico si verifica, quindi, un passaggio di acqua nella camera posteriore. La somministrazione sistemica di un inibitore dell'anidrasi carbonica nel coniglio ha dimostrato di inattivare l'enzima nel corpo ciliare e di ridurre l'elevata concentrazione di ioni bicarbonato nei fluidi oculari.
Nell'uomo la diclofenamide, somministrata per os, inizia ad agire entro un'ora, mentre l'effetto massimo si osserva entro 6-12 ore circa.
Tossicologia e Teratogenicità
La diclofenamide è stata somministrata per os a cani e gatti per almeno 6 mesi, praticamente senza rilevare alcun segno di tossicità.
Studi su ratti con diclofenamide ad alti dosaggi hanno dimostrato effetti teratogeni (anomalie scheletriche). Tali effetti non sono stati evidenziati nell'uomo; tuttavia la diclofenamide non deve essere usata nelle donne in età fertile o in gravidanza.
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Non note.
06.3 Periodo di validità
Compresse: 48 mesi
Fiale: 48 mesi.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Tenere in luogo asciutto.
Le compresse sono contenute in blister di PVC + HS/special e alluminio.
Le fiale di liofilizzato sono in vetro scuro.
Le fiale di solvente sono in vetro bianco.
20 compresse.
5 fiale di liofilizzato + 5 fiale di solvente per uso endovenoso.
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Produttore compresse:
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20 compresse AIC n. 015413038
5 + 5 fiale AIC n. 015413040
Compresse: settembre 1959.
Fiale: novembre 1963.
Compresse e fiale: da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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