Ciascuna compressa contiene almotriptan 12.5 mg come
almotriptan D,L-idrogenomalato
Compresse film-rivestite.
Compresse film-rivestite bianche, rotonde, biconvesse con una
A blu impressa su di un lato.
- [Vedi Indice]
Trattamento acuto della fase di cefalea di attacchi di
emicrania con o senza aura.
�
Almogran deve essere assunto con liquidi dopo
l’insorgenza di cefalea associata ad emicrania.
Non usare Almotriptan nella profilassi
dell’emicrania.
Le compresse possono essere assunte con o senza cibo.
Adulti (età tra 18 e 65 anni)
La dose consigliata è di una compressa contenente 12.5
mg di almotriptan. Se il sintomo riappare nell'arco delle 24 ore
può essere assunta una seconda dose. Questa seconda dose
può essere assunta ammesso che vi sia un intervallo minimo
di due ore tra le due dosi.
Se la dose iniziale è inefficace, l’efficacia di
una seconda dose per il trattamento dello stesso attacco non
è stata esaminata in studi clinici controllati. Quindi, se
il paziente non risponde alla prima dose, una seconda dose non
dovrebbe essere assunta per lo stesso attacco.
La dose massima consigliata è di due dosi nell'arco
delle 24 ore.
Bambini ed adolescenti (sotto i 18 anni di
età)
Non esistono dati relativi all’uso di almotriptan nei
bambini e negli adolescenti, quindi il suo uso non è
consigliato in questa fascia di età.
Anziani (di età superiore a 65 anni)
Negli anziani non è necessaria alcuna modifica delle
dosi. La sicurezza e l’efficacia di almotriptan in pazienti
di età superiore a 65 anni non sono state valutate
sistematicamente.
Insufficienza Renale
Nei pazienti che presentano insufficienza renale lieve o
moderata non è necessaria alcuna modifica del
dosaggio.
I pazienti affetti da insufficienza renale grave non devono
assumere più di una compressa da 12.5 mg nell'arco delle
24 ore.
Insufficienza Epatica
Non sono disponibili dati relativi all’uso di
almotriptan in pazienti affetti da insufficienza epatica (vedi
sezione 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e
precauzioni d'impiego).
�
Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti del
prodotto.
Come altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D,
almotriptan non deve essere usato in pazienti con anamnesi,
sintomi o segni di cardiopatia ischemica (infarto miocardico,
angina pectoris, ischemia silente documentata, angina di
Prinzmetal) o affetti da ipertensione severa e da ipertensione
lieve o moderata non controllata.
Pazienti con anamnesi di accidenti cerebrovascolari (CVA) o
attacchi ischemici transitori (TIA). Malattia vascolare
periferica.
Evitare la somministrazione concomitante di almotriptan e
litio. La somministrazione concomitante di ergotamina, derivati
dell’ergotamina (inclusa metisergide) e di altri agonisti
5-HT1B/1D è controindicata.
Pazienti con insufficienza epatica grave (vedi sezione 4.2
Posologia e modo di somministrazione).
�
Almotriptan deve essere usato solo in presenza di una precisa
diagnosi di emicrania. Esso non deve essere usato per curare
l’emicrania basilare, emiplegica o oftalmoplegica.
Come nel caso di altre terapie per l’emicrania acuta,
prima di trattare la cefalea in pazienti senza precedenti
diagnosi di emicrania e in pazienti affetti da emicrania che
presentano sintomi atipici, è necessario escludere altri
problemi neurologici potenzialmente seri.
Come per altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D,
almotriptan non deve essere somministrato a pazienti che
potrebbero essere affetti da patologie coronariche non
diagnosticate senza prima verificare la possibile presenza di
malattie cardiovascolari di fondo. Tali pazienti comprendono
donne in post-menopausa, maschi di età superiore ai 40
anni e pazienti che presentano altri fattori di rischio per
malattie coronariche, quali ipertensione non controllata,
ipercolesterolemia, obesità, diabete, fumo o pazienti con
chiara anamnesi familiare di malattie cardiovascolari. Questa
valutazione può tuttavia non identificare tutti i pazienti
con malattia cardiaca e, in casi molto rari, gravi effetti
cardiaci si sono verificati dopo somministrazione di agonisti
5-HT1 in pazienti che non evidenziavano malattie
cardiovascolari.
La somministrazione di almotriptan può essere associata
a sintomi transitori che includono dolore toracico e tensione che
può essere intensa e coinvolgere la gola (vedi sezione 4.8
Effetti indesiderati). Nel caso in cui questi sintomi siano
indicativi di malattia ischemica cardiaca non deve essere assunta
una ulteriore dose e devono essere effettuate le opportune
valutazioni.
Almotriptan deve essere prescritto con precauzione ai pazienti
con ipersensibilità accertata alle sulfonamidi.
Si consiglia di aspettare almeno 6 ore dopo l’uso di
almotriptan prima di somministrare ergotamina. Viceversa,
dovrebbero trascorrere almeno 24 ore dopo la somministrazione di
una preparazione contenente ergotamina prima di somministrare
almotriptan. Benchè in uno studio clinico nel quale 12
soggetti sani sono stati trattati per via orale con ergotamina e
almotriptan non siano stati osservati effetti vasospastici
additivi, questo effetto additivo è teoricamente possibile
(vedi sezione 4.3 Controindicazioni).
I pazienti con insufficienza renale grave non devono assumere
più di una compressa da 12.5 mg ogni 24 ore.
Si raccomanda cautela nei pazienti affetti da� patologia
epatica da lieve a moderata ed il trattamento è
controindicato nei pazienti con malattia epatica grave (vedi
sezione 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Similmente agli altri agonisti dei recettori
5-HT1B/1D, almotriptan può causare lievi
aumenti della pressione arteriosa di breve durata che possono
essere più pronunciati negli anziani.
Non eccedere la dose massima consigliata di almotriptan.
�
Studi di interazione sono stati effettuati con gli inibitori
della monoamino-ossidasi A, i beta-bloccanti, gli inibitori
selettivi della ricaptazione della serotonina, i derivati
dell’ergot, i bloccanti dei canali del calcio o gli
inibitori degli isoenzimi 3A4 e 2D6 del citocromo P450. Non sono
disponibili studi di interazionein vivo per la
valutazione degli effetti di almotriptan su altri farmaci.
Fino a circa il 40% di almotriptan è eliminato
immodificato per escrezione renale e fino al 50% per
metabolizzazione. Almotriptan è metabolizzato
principalmente attraverso le monoaminoossidasi A (MAO-A) ed in
grado minore attraverso gli enzimi del citocromo P450 e le
monoossigenasi flaviniche (MOF).
L’uso concomitante di almotriptan ed ergotamina non ha
causato modificazioni farmacocinetiche nella velocità e
nel grado di assorbimento dell’almotriptan. Sono stati
osservati solo una piccola riduzione della Cmax e un
non rilevante ritardo di un’ora del Tmax (vedi
sezione 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e
precauzioni d’impiego).
La somministrazione ripetuta di moclobemide, un inibitore
reversibile delle MAO-A, ha comportato un aumento del 37%
nell’AUC dell’almotriptan senza alcuna modificazione
di rilievo clinico nella Cmax o nel tempo di emivita.
L’aumento dell’AUC non è considerato
clinicamente rilevante. Non sono state osservate interazioni
clinicamente significative.
La somministrazione ripetuta dell’inibitore selettivo
della ricaptazione della serotonina fluoxetina, un inibitore dei
citocromi 2D6 e 3A4, ha indotto un piccolo incremento
dell’AUC (<10%) ed un aumento del 20% della
Cmax di almotriptan. Queste modificazioni sono prive
di rilevanza clinica. Non sono state osservate interazioni
clinicamente significative.
La somministrazione ripetuta del bloccante dei canali del
calcio verapamil, un substrato del 3A4, ha indotto un aumento del
20% della Cmax e dell’AUC di almotriptan. Questo
aumento non è considerato clinicamente rilevante. Non sono
state osservate interazioni clinicamente significative.
La somministrazione ripetuta di propanololo non ha modificato
la farmacocinetica di almotriptan. Non sono state osservate
interazioni clinicamente significative.
Studiin vitro su microsomi epatici umani effettuati
per valutare la capacità di almotriptan di inibire i
principali enzimi del citocromo P450 e le monoaminoossidasi (MAO)
dell’uomo, hanno dimostrato che almotriptan non dovrebbe
modificare il metabolisno dei farmaci metabolizzati attraverso
gli enzimi del citocromo, le MAO-A e le MAO.
�
Gravidanza
La sicurezza dell’uso di almotriptan durante la
gravidanza nell’uomo non è stata accertata.
Studi effettuati su animali hanno dimostrato che almotriptan
non ha effetti nocivi sulla gestazione, il parto o lo sviluppo
postnatale; non si sono inoltre riscontrati difetti alla nascita
associati al farmaco nel ratto e nel coniglio.
Tuttavia, dato che gli studi di tossicità riproduttiva
negli animali non sono sempre predittivi degli effetti
sull’uomo, la somministrazione di almotriptan deve essere
presa in considerazione solo se i benefici attesi per la madre
sono maggiori dei possibili rischi per il feto.
Allattamento
Nell’uomo non esistono dati sull’escrezione di
almotriptan nel latte. Studi effettuati nel ratto hanno
dimostrato che almotriptan e i suoi metaboliti sono escreti nel
latte.
Quindi deve essere esercitata cautela quando si prescrive
almotriptan a donne che allattano. L’esposizione del
neonato può essere minimizzata evitando
l’allattamento al seno nelle 24 ore successive al
trattamento.
�
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di almotriptan
sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine.
Tuttavia, dato che durante un attacco di emicrania si può
verificare sonnolenza, ed essendo la sonnolenza uno degli effetti
collaterali riscontrabili durante la terapia con almotriptan, si
consiglia di esercitare cautela ai pazienti addetti a operazioni
specializzate.
�
Almogran è stato valutato in studi clinici fino ad un
anno in più di 2700 pazienti. Le reazioni avverse
più comuni osservate alle dosi terapeutiche sono state
vertigini, sonnolenza, nausea, vomito e senso di fatica. Nessuna
si queste reazioni avverse ha avuto una incidenza superiore
all’1.5%.
Nel corso di studi clinici acuti o di lunga durata, le
reazioni avverse addizionali osservate in pazienti che hanno
assunto una o due dosi di Almogran 12.5 mg entro 24 ore sono
riportate di seguito (incidenza ³ 1% ed indipendentemente
dall’incidenza nel placebo), elencate in ordine decrescente
di frequenza e per apparato:
Organismo nella sua interezza – Disturbi generali:
fatica.
Apparato gastrointestinale: nausea, vomito.
Sistema nervoso centrale e periferico: vertigini.
Disturbi psichiatrici: sonnolenza.
Le seguenti reazioni avverse (in ordine decrescente di
frequenza) sono state riportate con una incidenza minore
dell’1%: parestesia, diarrea, dolore toracico, dispepsia,
secchezza delle fauci, tensione alla gola, mialgia, mal di testa,
astenia, palpitazioni, dolore scheletrico, ronzio auricolare.
�
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
La reazione indesiderata più frequentemente riportata
in pazienti trattati con 150 mg (la dose più elevata
somministrata a pazienti) è stata la sonnolenza.
Un eventuale sovradosaggio deve essere trattato
sintomaticamente e con il mantenimento delle funzioni vitali.
Poiché l'emivita del farmaco è di 3.5 ore, il
paziente deve quindi rimanere sotto osservazione per almeno 12
ore o fino a che persistono i sintomi o i segni di
sovradosaggio.
�
Categoria farmacoterapeutica:
Antiemicranici. Agonisti selettivi dei recettori
5-HT1.
Codice ATC: N02C C.
Meccanismo di azione
Almotriptan è un agonista selettivo dei recettori
5-HT1B e 5-HT1D. Questi mediano la
vasocostrizione di determinati vasi cranici, come dimostrato da
studi effettuati utilizzando preparati di tessuti umani isolati.
Almotriptan interagisce inoltre con il sistema trigeminovascolare
inibendo lo stravaso di proteine plasmatiche dai vasi della dura
madre a seguito della stimolazione del ganglio di Gasser, che
è una caratteristica dell’infiammazione neuronale e
sembra inoltre essere coinvolta nella fisiopatologia
dell’emicrania. Almotriptan non svolge alcuna azione
significativa su altri sottotipi dei recettori 5-HT e non ha
nessuna affinità significativa con siti di legame
adrenergico dell’adenosina, dell’angiotensina, della
dopamina, dell’endotelina o delle tachichinine.
Effetti farmacodinamici
L’efficacia di almotriptan nel trattamento acuto di
attacchi di emicrania è stata dimostrata nel corso di
quattro studi clinici multicentrici controllati con placebo, nei
quali a più di 700 pazienti sono state somministrate dosi
di 12.5 mg. La diminuzione del dolore è iniziata 30 minuti
dopo la somministrazione, mentre la percentuale di risposta
(riduzione della cefalea da intensità moderata/severa a
intensità leggera o assente) dopo 2 ore è risultata
del 57-70% con almotriptan e del 32-42% con placebo. Almotriptan
ha inoltre alleviato il vomito, la nausea, la fotofobia e la
fonofobia associati con gli attacchi di emicrania.
�
Almotriptan è ben assorbito, presentando una
biodisponibilità orale di circa il 70%. La concentrazione
plasmatica massima (Cmax) si osserva
approssimativamente tra 1.5 e 3.0 ore dalla somministrazione. Il
tasso e� la velocità di assorbimento sono indipendenti
dalla concomitante ingestione di cibo. In soggetti sani dopo
somministrazione di dosi orali singole comprese tra 5 mg e 200
mg, la Cmax e l’AUC sono state proporzionali
alla dose, il che indica un comportamento farmacocinetico
lineare. L’emivita di eliminazione (t½)
in soggetti sani è di circa 3.5 ore. Non c’è
evidenza della dipendenza della farmacocinetica
dell’almotriptan da fattori legati al sesso.
Più del 75% della dose somministrata viene eliminata
con l’urina, la parte restante con le feci. Circa il 50%
della dose si recupera immodificata nell’urina, un
ulteriore 5% nelle feci. La principale via di biotrasformazione
è la deaminazione ossidativa mediata dalla
monoamino-ossidasi (MAO-A) fino al metabolita indolo acetico.
Altri enzimi coinvolti nel metabolismo dell’almotriptan
sono il citocromo P450 (isoenzimi 3A4 e 2D6) e la flavina
mono-ossigenasi. Nessuno dei metaboliti ha attività
farmacologica significativa.
Dopo somministrazione endovenosa di una dose di almotriptan a
volontari sani, i valori medi del volume di distribuzione,
clearance totale ed emivita di eliminazione sono stati pari
rispettivamente a 195 litri, 40 litri/ora e 3.4 ore. Circa due
terzi della clearance totale è da attribuirsi alla
clearance renale (CLR), anche la secrezione tubulare
renale è probabilmente da considerarsi coinvolta in tale
processo. La CLR è ben correlabile con le
funzioni renali in pazienti affetti da insufficienza renale lieve
(clearance della creatinina: 60-90 ml/min), moderata (clearance
della creatinina: 30-59 ml/min) e grave (clearance della
creatinina: < 30 ml/min). Solo nei pazienti con insufficienza
renale grave l’aumento del t1/2 medio (fino a 7
ore) è statisticamente e clinicamente significativo.
Rispetto ai soggetti sani, nei pazienti con insufficienza renale
leggera, moderata e severa l’aumento nella concentrazione
plasmatica massima (Cmax) di almotriptan è
stata rispettivamente del 9%, 84% e 72% mentre l’aumento
dell’esposizione (AUC) è stato ripettivamente del
23, 80 e 195%. In accordo a questi risultati la riduzione della
clearance totale dell’almotriptan è stata del
-20%,
-40% e -65% rispettivamente nei pazienti con insufficienza renale
leggera, moderata e grave. Come atteso, una riduzione
dell’indice di clearance totale (CL) e renale
(CLR) anche se clinicamente non rilevante è
stata osservata in volontari anziani sani rispetto a un gruppo di
controllo composto da soggetti giovani.
Sulla base dei meccanismi di clearance di almotriptan
nell’uomo, circa il 45% dell’eliminazione
dell’almotriptan sembra attribuibile al metabolismo
epatico. Quindi anche nel caso in cui i processi di clearance
siano totalmente bloccati o compromessi, i livelli plasmatici di
almotriptan dovrebbero aumentare al massimo due volte assumendo
che la funzione renale (e la clearance renale di almotriptan) non
siano alterate dalla insufficienza epatica. Nei pazienti con
insufficienza renale grave , la Cmax è
aumentata di due volte e l’AUC approssimativamente di 3
volte rispetto ai volontari sani. Nei pazienti con significativa
insufficienza epatica, le modificazioni dei parametri
farmacocinetici non dovrebbero, al massimo, superare questi
valori. Per questa ragione, non è stato effettuato nessuno
studio di farmacocinetica di almotriptan nei pazienti con
insufficienza epatica.
�
Negli studi di farmacologia per la valutazione della
sicurezza, di tossicità a dose ripetuta e di
tossicità riproduttiva, gli effetti avversi sono stati
osservati solo a livello di esposizione ben al di sopra di quelli
dell’uomo.
Almotriptan non ha mostrato alcuna attività mutagena in
una serie standard di studi di genotossicitàin
vivo edin vitro e nessun potenziale carcinogeno
è stato osservato negli studi condotti nel topo e nel
ratto.
Come per altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D,
l’almotriptan si lega alla melanina. Non sono state
tuttavia osservate reazioni oculari indesiderate associate al
farmaco dopo somministrazione fino ad un anno. nel cane.
�
Nucleo:
Mannitolo
Cellulosa microcristallina
Povidone
Amidoglicolato di sodio
Stearilfumarato di sodio
Rivestimento:
Ipromellosa
Diossido di titanio (E-171)
Polietilenglicole 400
Cera carnauba
Inchiostro:
Ipromellosa
Propilenglicole
Indaco carminio (E-132)
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Non pertinente
�
2 anni.
�
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
�
Scatole contenenti blister di alluminio da 3, 4, 6 o 9
compresse.
�
Nessuna in particolare.
�
ALMIRALL PRODESFARMA, S.A.
General Mitre 151,
08022 BARCELLONA – Spagna.
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AIC N. 034996013
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Luglio 2000.
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