Interazioni - [Vedi Indice]
Poiché il legame proteico del ketoprofene è
elevato, può essere necessario ridurre il dosaggio di
difenilidantoina o di sulfamidici che dovessero essere
somministrati contemporaneamente. In corso di terapia con farmaci
a base di litio la contemporanea somministrazione di farmaci
antiinfiammatori non steroidei provoca un aumento dei livelli
plasmatici del litio stesso. È opportuno non associare
Alket con acido acetilsalicilico o con altri farmaci
antiinfiammatori non steroidi.
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La somministrazione di ketoprofene, anche se sperimentalmente
non ha fatto osservare tossicità embriofetale per
posologie rapportabili a quelle previste per l’uso clinico,
non è consigliabile in gravidanza, durante
l’allattamento e nell’infanzia. L’uso del
farmaco in prossimità del parto determina il ritardo del
parto stesso; inoltre, se somministrato in tale periodo,
può provocare alterazioni dell’emodinamica del
piccolo circolo del nascituro con gravi conseguenze per la
respirazione.
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Se a seguito di somministrazione di ketoprofene dovessero
insorgere stordimento, sonnolenza o vertigini, il paziente
dovrebbe evitare di guidare o di svolgere attività che
richiedano particolare vigilanza.
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Come per gli altri antiinfiammatori non steroidei si possono
riscontrare emorragie gastrointestinali ed altri disturbi di
solito transitori a carico del tratto gastroenterico, quali
dispepsia, gastralgia, nausea e vomito, diarrea e flatulenza.
Più raramente sono state segnalate ulcera gastroduodenale,
gastrite, disuria transitoria, astenia, cefalea, sensazione di
vertigine, sonnolenza, esantema cutaneo, edema e
trombocitopenia.
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Non sono stati descritti in letteratura casi di sovradosaggio.
Non si conoscono antidoti specifici per il ketoprofene. In caso
di sovradosaggio si consiglia di indurre lo svuotamento dello
stomaco e di intraprendere una terapia sintomatica.
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L’attività antiinfiammatoria ed analgesica del
ketoprofene è da porre in relazione a quattro ben
documentati meccanismi d’azione: stabilizzazione della
membrana lisosomiale, inibizione della sintesi delle
prostaglandine, attività antibradichininica,
attività antiaggregante piastrinica.
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Nell’uomo l’assorbimento di ketoprofene è
molto elevato e la sua eliminazione avviene prevalentemente
attraverso le urine. La particolare formulazione di Alket
assicura livelli ematici costanti e terapeuticamente attivi di
ketoprofene nelle 24 ore. Gli studi farmacocinetici hanno
permesso di evidenziare il picco ematico dopo circa 7 ore dalla
somministrazione ed un t1/2 di circa 5 ore. La somministrazione
ripetuta di Alket non determina accumulo.
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Il ketoprofene evidenzia un basso indice di tossicità
ed un elevato indice terapeutico. La DL50 per via orale nel
ratto, è di 165 mg/kg, mentre nel topo, per varie vie di
somministrazione, è compresa tra 365 e 662 mg/kg. La
somministrazione di farmaci antiinfiammatori non steroidei
può determinare, nelle ratte gravide, restrizione del
dotto arterioso fetale.
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Microgranuli di saccarosio e amido, povidone K30,
poli(metil)metacrilati (Eudragit RS), talco. Costituenti della
capsula: gelatina, titanio biossido (E171).
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Non note.
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36 mesi.
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Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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ALKET 100 mg blister alluminio/PVC-PVDC: confezione da 6
capsule; ALKET 100 mg blister alluminio/PVC-PVDC: confezione da
56 capsule; ALKET 200 mg blister alluminio/PVC-PVDC: confezione
da 3 capsule; ALKET 200 mg blister alluminio/PVC-PVDC: confezione
da 28 capsule
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Istituto Farmaco Biologico RIPARI-GERO S.p.A. -
Via Montarioso, 11 – Monteriggioni (Siena)
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6 capsule a rilascio prolungato 100 mg A.I.C. n°
032836013
56 capsule a rilascio prolungato 100 mg A.I.C. n°
032836025
3 capsule a rilascio prolungato 200 mg A.I.C. n°
032836037
28 capsule a rilascio prolungato 200 mg A.I.C. n°
032836049
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Gennaio 2003.
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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