Interazioni - [Vedi Indice]Diuretici
Quando un diuretico è aggiunto alla terapia di un paziente che assume Lisinopril, ne viene generalmente potenziato l'effetto antiipertensivo. Quando il Lisinopril viene somministrato a pazienti già in trattamento con diuretici, specie quelli in cui la terapia diuretica è stata istituita di recente, si può verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. La possibilità di una ipotensione sintomatica con il Lisinopril può essere minimizzata interrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento con Lisinopril.
(Vedere "Speciali precauzioni per l'uso" e "Posologia e modo di somministrazione").
Altri agenti antiipertensivi
Come prevedibile, si può verificare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa.
Ipoglicemizzanti orali e insulina
La somministrazione contemporanea di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) può causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalità renale compromessa.
Altri farmaci
Indometacina può diminuire l'efficacia antiipertensiva del Lisinopril somministrato contemporaneamente. Lisinopril è stato usato in concomitanza di nitrati senza evidenziare interazioni indesiderate clinicamente significative.
Come con altri farmaci che eliminano sodio, l'eliminazione del litio può essere ridotta.
Pertanto i livelli sierici del litio debbono essere attentamente monitorati se si debbono somministrare sali di litio.
Sebbene negli studi clinici il potassio sierico sia rimasto di solito entro i limiti della norma, in alcuni casi è stata osservata iperpotassiemia. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperpotassiemia includono l'insufficienza renale, il diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, triamterene o amiloride) o di integratori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio.
L'impiego di integratori di potassio, di diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio può portare a significativi aumenti del potassio sierico soprattutto in pazienti con funzione renale compromessa. Se l'uso concomitante di Alapril e di qualsiasi dei summenzionati farmaci è giudicato appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli del potassio sierico. Se Alapril è somministrato con un diuretico disperdente potassio, l'ipopotassiemia diuretico-indotta può essere migliorata.
Il farmaco è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.
Non ci sono particolari precauzioni.
Tuttavia leggere il paragrafo "Effetti indesiderati".
Negli studi clinici controllati è stato riscontrato che Lisinopril è generalmente ben tollerato. Nella maggior parte dei casi gli effetti indesiderati sono stati di natura lieve e transitoria.
In studi controllati i più frequenti effetti clinici indesiderati di Alapril sono stati: cefalea, capogiri, nausea, diarrea, tosse, faticabilità.
Altri effetti presentatisi meno frequentemente, negli studi clinici controllati, sono stati: effetti ortostatici (inclusa l'ipotensione), tachicardia, edemi periferici, febbre, dolori articolari, dolore toracico, depressione, sonnolenza o insonnia, riduzione della funzionalità renale, prurito, rash cutanei, astenia.
Ipersensibilità /edema angioneurotico
Raramente è stato riportato edema angioneurotico del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni").
Effetti collaterali che si sono verificati raramente, durante gli studi clinici o dopo l'entrata in commercio del farmaco, sono stati:
Cardiovascolari-infarto miocardico o evento cerebrovascolare, che è possibile siano secondari ad un'eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni"), palpitazioni, tachicardia.
Gastrointestinali -dolore addominale e indigestione, secchezza delle fauci, epatite (epatocellulare o colostatica), ittero, pancreatite, vomito.
Sistema Nervoso -confusione mentale, alterazioni dell'umore, parestesia, vertigini, alterazioni del gusto (tuttavia una relazione causale per quest'ultimo effetto indesiderato è incerta). Come con altri ACE-inibitori, sono stati riportati disturbi del sonno, per esempio sonnolenza, insonnia e sogni atipici.
Respiratori -broncospasmo, rinite, sinusite.
Cutanei -alopecia, diaforesi, prurito, orticaria, psoriasi, anche se per quest'ultima non è stata stabilita una relazione causale. Sono stati osservati severe alterazioni cutanee incluso pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme, sebbene non sia stata stabilita una relazione causale.
Urogenitali -impotenza, oliguria/anuria, insufficienza renale acuta, disfunzione renale, uremia.
È stato riportato un complesso sintomatologico che può includere uno o più dei seguenti sintomi: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, positività per anticorpi antinucleo, elevata velocità di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi.
Possono verificarsi rash, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Parametri clinici e di laboratorio
Con la somministrazione di Lisinopril raramente sono state associate variazioni clinicamente importanti dei parametri standard di laboratorio. Sono stati osservati aumenti dell'azotemia, della creatininemia, degli enzimi epatici e della bilirubina sierica di solito reversibili dopo la sospensione di Lisinopril.
È stata osservata depressione midollare, manifestatasi come anemia e/o trombocitopenia e/o leucopenia. Raramente è stata riportata agranulocitosi sebbene non sia stata stabilita una relazione causale.
Si sono avute lievi diminuzioni dell'emoglobina e dell'ematocrito, raramente di importanza clinica. È stata riportata iperpotassiemia. È stata riportata iponatriemia.
I sintomi da sovradosaggio sono ipotensione severa, shock, torpore, alterazioni elettrolitiche e insufficienza renale. Dopo ingestione di una overdose il paziente deve essere tenuto sotto sorveglianza medica molto stretta (possibilmente in rianimazione). Gli elettroliti sierici e la creatinina vanno monitorati frequentemente. Le misure terapeutiche dovranno essere instaurate in funzione della natura e della severità dei sintomi.
Devono essere messi in atto misure per prevenire l'assorbimento (quali lavanda gastrica, somministrazione di adsorbenti e solfato di sodio entro 30 minuti dalla ingestione) e metodi per accelerare l'eliminazione.
In caso di ipotensione severa il paziente deve essere posto in posizione da shock e deve essere somministrata rapidamente soluzione fisiologica per infusione endovenosa. Deve essere anche preso in considerazione il trattamento con angiotensina II (se disponibile). Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono essere rimossi dalla circolazione con emodialisi.
Evitare l'impiego di membrane da dialisi in poliacrilonitrile ad alto flusso.
Lisinopril è un inibitore della peptidil dipeptidasi.
Il farmaco inibisce l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) che catalizza la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II, sostanza vasocostrittrice. L'angiotensina II stimola anche la secrezione di aldosterone da parte della corteccia surrenalica. L'inibizione dell'ACE dà luogo a una riduzione delle concentrazioni di angiotensina II con conseguente diminuzione di attività vasopressoria e secrezione di aldosterone. Quest'ultima riduzione può causare un innalzamento della concentrazione del potassio sierico.
Il meccanismo attraverso cui il Lisinopril riduce la pressione arteriosa sembra essere soprattutto la soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Lisinopril risulta essere efficace anche nei pazienti con ipertensione a bassa renina. L'ACE è identico alla chinasi II, un enzima che degrada la bradichinina; non è ancora definito quale sia il ruolo di un aumentato livello di bradichinina nell'ambito dell'efficacia terapeutica di Lisinopril.
Dopo somministrazione orale di lisinopril il picco delle concentrazioni plasmatiche si osserva entro 7 ore, con un lieve ritardo nei pazienti con infarto acuto del miocardio.
La riduzione delle concentrazioni sieriche mostra una fase terminale prolungata che non contribuisce all'accumulo del farmaco. Questa fase terminale probabilmente rappresenta il legame saturabile a livello dell'ACE e non è proporzionale alla dose.
Lisinopril non sembra essere legato ad altre proteine plasmatiche.
Lisinopril non viene metabolizzato e viene escreto completamente immodificato per via renale.
Una funzione renale alterata riduce l'eliminazione del lisinopril, riduzione che diventa clinicamente importante solo se la velocità di filtrazione glomerulare è minore di 30 ml/min.
I pazienti anziani hanno sia livelli ematici che valori di AUC più elevati di pazienti giovani. Lisinopril può essere rimosso tramite dialisi.
Sulla base del recupero urinario, il grado di assorbimento del lisinopril è di circa il 25%, con una variabilità interpaziente (6-60%) a tutte le dosi testate (5-80 mg).
L'assorbimento di lisinopril non viene influenzato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale. Dopo dosi multiple, lisinopril mostra una emivita efficace di accumulo di 12,6 ore.
Studi sui ratti indicano che lisinopril attraversa in scarsa quantità la barriera ematoencefalica.
La sicurezza del lisinopril è stata studiata esaurientemente negli animali da laboratorio. La DL50 orale di lisinopril era superiore ai 20 g/kg in topi e ratti.
Sembra che la tossicità del lisinopril in ratti e cani sia correlata principalmente ad una esasperazione degli effetti farmacologici. C'è un ampio divario fra la dose terapeutica per l'uomo e le dosi tossiche per gli animali.
Non sono stati evidenziati effetti oncogenici quando lisinopril è stato somministrato per 105 settimane a ratti maschi e femmine a dosaggi fino a 90 mg/kg/die (circa 110 volte la dose massima giornaliera per l'uomo).
Lisinopril non si è dimostrato teratogeno nel topo trattato con dosi fino a 1.000 mg/kg/die (1.250 volte la dose massima giornaliera per l'uomo) dal 6° al 15° giorno di gestazione.
Non si è verificata fetotossicità o teratogenicità in ratti trattati con dosi fino a 300 mg/kg/die di Lisinopril (375 volte la dose massima giornaliera per l'uomo) dal 6° al 17° giorno di gestazione.
Mannitolo, calcio fosfato bibasico, amido di mais, amido pregelatinizzato, magnesio stearato, ferro ossido rosso (cpr. 20 mg), ferro ossido giallo (cpr 20 mg).
Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
A confezionamento integro: 2 anni.
Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.
Le compresse sono contenute in blister in PVC ed alluminio.
Alapril 5: confezione di 14 compresse da 5 mg
Alapril 20: confezione di 14 compresse da 20 mg
Non è richiesta alcuna istruzione speciale.
MEDIOLANUM FARMACEUTICI S.p.A.
Via San Giuseppe Cottolengo, 15 - 20143 Milano
Su licenza Merck Sharp & Dohme
Alapril 5: AIC n. 026837017
Alapril 20: AIC n. 026837029
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Rinnovo: 01/06/2000
Non soggetto.
18 novembre 1996.
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]