Le capsule molli sono oblunghe, opache, di colore da bianco a
crema, con impressa la sigla ‘GX CC2’.
- [Vedi Indice]
Agenerase è indicato nel trattamento, in combinazione
con altri farmaci antiretrovirali, di pazienti adulti e bambini
di età superiore ai 4 anni con infezione da HIV-1,
già trattati con inibitori della proteasi. La scelta di
amprenavir è basata sull'analisi individuale della
resistenza virale e sulla storia terapeutica dei pazienti (vedi
sezione 5.1 Proprietà farmacodinamiche).
Nei pazienti mai trattati con inibitori della proteasi,
Agenerase è risultato meno efficace di indinavir.
In pazienti pesantemente pre-trattati con inibitori della
proteasi l'impiego di Agenerase non è stato
sufficientemente studiato.
�
La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nel
trattamento dell’infezione da HIV.
L'importanza di aderire all'intero regime di dosaggio
raccomandato deve essere ricordato a tutti i pazienti.
Agenerase viene somministrato per via orale e può
essere assunto con o senza cibo.
Agenerase è disponibile anche come soluzione orale da
impiegare nei bambini o negli adulti che non sono in grado di
deglutire le capsule.
Amprenavir come soluzione orale, è meno biodisponibile
del 14 % rispetto alle capsule, pertanto Agenerase capsule e
Agenerase soluzione orale non sono intercambiabili su una base
milligrammo per milligrammo (vedi 5.2 Proprietà
farmacocinetiche).
Adulti ed adolescenti di 12 anni di età ed oltre�
(superiori ai 50 kg di peso corporeo): la dose raccomandata
di Agenerase capsule è di 1200 mg due volte al giorno in
associazione con altri agenti antiretrovirali.
Se Agenerase capsule viene usato in associazione con ritonavir
negli adulti, si raccomandano dosi ridotte di amprenavir (600 mg
due volte al giorno) e di ritonavir (100-200 mg due volte al
giorno). Se efavirenz viene incluso nel regime di trattamento
devono essere opportunamente considerate le interazioni
farmacocinetiche e il dosaggio deve essere modificato di
conseguenza (vedi 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre
forme d’interazione).
Bambini (dai 4 ai 12 anni di età) e soggetti con
peso corporeo inferiore ai 50 kg: la dose raccomandata di
Agenerase capsule è 20 mg/kg di peso corporeo due volte al
giorno, in associazione con altri agenti antiretrovirali senza
superare una dose massima giornaliera di 2400 mg.
Le interazioni farmacocinetiche tra Agenerase e bassi dosaggi
di ritonavir o altri inbitori della proteasi� non sono state
ancora valutate nei bambini. Pertanto tali associazioni devono
essere evitate nei bambini.
Bambini di età inferiore ai 4 anni: Agenerase
non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai
quattro anni (vedi 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
Anziani:la farmacocinetica, l'efficacia e
la tollerabilità di amprenavir non sono state studiate nei
pazienti di età superiore ai 65 anni (vedi 5.2
Proprietà farmacocinetiche).
Insufficienza renale:non è
considerato necessario alcun aggiustamento della dose nei
pazienti affetti da insufficienza renale (vedi 5.2
Proprietà farmacocinetiche).
Insufficienza epatica:la via principale di
metabolizzazione di amprenavir è quella epatica. Agenerase
deve essere somministrato con cautela in pazienti con
insufficienza epatica. L'efficacia clinica e la
tollerabilità non sono state determinate in questa
categoria di pazienti. Sulla base dei dati di farmacocinetica, la
dose di Agenerase deve essere ridotta a 450 mg due volte al
giorno in pazienti adulti con moderata insufficienza epatica, e
ridotta a 300 mg due volte al giorno in pazienti adulti con grave
insufficienza epatica. Nei bambini con insufficienza epatica non
è possibile definire una dose raccomandata (vedi 5.2
Proprietà farmacocinetiche).
�
Ipersensibilità nota ad amprenavir o ad uno qualsiasi
dei componenti di Agenerase capsule.
Agenerase non deve essere somministrato in concomitanza di
medicinali con una ridotta finestra terapeutica che siano
substrati del citocromo P450 3A4 (CYP3A4). La loro
somministrazione concomitante potrebbe risultare in
un’inibizione competitiva del metabolismo di questi
medicinali e creare la possibilità di eventi avversi gravi
e/o pericolosi per la vita come aritmia cardiaca (ad esempio
terfenadina, astemizolo, cisapride, pimozide), sedazione
prolungata o depressione respiratoria (ad esempio triazolam,
diazepam, flurazepam, midazolam), o altri eventi (ad esempio
derivati dell’ergotamina).
La rifampicina non deve essere somministrata in concomitanza
con Agenerase poichè la rifampicina riduce le
concentrazioni plasmatiche di amprenavir approssimativamente del
92 % (vedi 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di
interazione).
Le preparazioni erboristiche contenenti l'erba di S. Giovanni
(Hypericum perforatum) non devono essere usate mentre
viene assunto amprenavir� a causa del rischio di diminuzione
delle concentrazioni plasmatiche e di riduzione degli effetti
clinici� di amprenavir (vedi4.5 Interazioni).
�
I pazienti devono essere informati che Agenerase o qualsiasi
altra terapia antiretrovirale disponibile,� non guarisce
l’HIV; essi possono ancora sviluppare infezioni
opportunistiche e altre complicanze associate all’infezione
da HIV. Le attuali terapie antiretrovirali, incluse quelle con
Agenerase, non hanno dimostrato di prevenire il rischio di
trasmissione dell’HIV ad altri attraverso contatti sessuali
o per via ematica. Devono sempre essere prese le adeguate
precauzioni.
Sulla base dei dati attuali di farmacocinetica, amprenavir
deve essere impiegato in associazione con almeno altri due
farmaci antiretrovirali. Se amprenavir viene somministrato in
monoterapia, insorgono rapidamente virus resistenti (vedi 5.1
Proprietà farmacodinamiche).
La principale via di metabolismo di amprenavir è quella
epatica. Agenerase deve essere usato con cautela nei pazienti con
insufficienza epatica. La dose di Agenerase deve essere ridotta
in pazienti adulti con insufficienza epatica moderata o grave
(vedi 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Amprenavir, similmente ad altri inibitori della proteasi
dell’HIV, è un inibitore dell’enzima citocromo
CYP3A4. Agenerase non deve essere somministrato in concomitanza
con altri farmaci con ristretta finestra terapeutica che siano
substrati del CYP3A4 (vedi 4.3 Controindicazioni). Associazioni�
con altri agenti� possono dare origine a interazioni
farmacologiche gravi e/o pericolose per la vita, si consiglia
pertanto di usare cautela ogni qualvolta Agenerase venga
somministrato in concomitanza con farmaci che siano induttori,
inibitori o substrati del CYP3A4 ( vedi 4.5 Interazioni con altri
medicinali ed altre forme di interazione).
Per alcune sostanze che possono causare effetti indesiderati
gravi o pericolosi per la vita, come amiodarone, fenobarbital,
fenitoina, lidocaina (sistemica), antidepressivi triciclici,
chinidina, warfarin (controllare il Rapporto Internazionale
Normalizzato), il controllo della concentrazione è
disponibile; ciò dovrebbe minimizzare il rischio di
potenziali problemi di tollerabilità dovuti all’uso
concomitante.
A causa delle potenziali interazioni metaboliche con
amprenavir, l’efficacia dei contraccettivi ormonali
può essere modificata, ma non vi sono informazioni
sufficienti per prevedere la natura delle interazioni. Pertanto
sono raccomandati metodi contraccettivi affidabiliper donne
potenzialmente in grado di avere figli (vedi 4.5 Interazioni con
altri medicinali ed altre forme di interazione).
La somministrazione concomitante di amprenavir con metadone
porta ad una diminuzione delle concentrazioni di metadone.
Pertanto quando il metadone è somministrato� con
amprenavir� i pazienti devono essere controllati� per la sindrome
di astinenza da oppiacei, in particolare se viene somministrata
anche una bassa dose di ritonavir. Attualmente non può
essere fatta alcuna raccomandazione relativa alla modifica della
dose di amprenavir� quando quest’ultimo sia somministrato
in concomitanza con metadone.
Agenerase capsule contiene vitamina E (109 UI/capsula 150 mg),
pertanto non è raccomandata un’integrazione
addizionale di vitamina E.
A causa del potenziale rischio di tossicità derivante
dall'elevata quantità di glicole propilenico contenuto
nella soluzione orale di Agenerase, questa formulazione è
controindicata nei bambini al di sotto dei 4 anni di età e
deve essere somministrata con cautela in alcuni altri gruppi di
pazienti. Il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di
Agenerase soluzione orale, deve essere consultato per una
completa informazione nella prescrizione.
Rash/reazioni cutanee: la maggior parte dei pazienti con rash
di entità lieve o moderata può continuare ad
assumere Agenerase. Opportuni antistaminici (ad esempio
cetirizina dicloridrato) possono ridurre il prurito e accelerare
la risoluzione del rash. Agenerase deve essere definitivamente
sospeso qualora il rash sia accompagnato da sintomi sistemici o
sintomi allergici o da coinvolgimenti delle mucose (vedi 4.8
Effetti indesiderati).
Sono stati segnalati casi di nuova insorgenza di diabete
mellito, iperglicemia, o riacutizzazioni di diabete mellito
già presente in pazienti che erano sottoposti a terapia
antiretrovirale che comprendeva inibitori della proteasi. In
alcuni pazienti l’iperglicemia è stata grave e in
alcuni casi associata anche con chetoacidosi. Molti pazienti
presentavano condizioni mediche di dubbia interpretazione, alcune
delle quali richiedevano terapie con agenti che sono stati
associati con lo sviluppo di diabete mellito o iperglicemia.
La terapia di associazione antiretrovirale che include regimi
contenenti un inibitore della proteasi, è associata in
alcuni pazienti, ad una ridistribuzione del grasso del corpo. Gli
inibitori della proteasi sono anche associati ad anomalie
metaboliche come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia,
resistenza all'insulina e iperglicemia.
L'esame clinico deve includere una valutazione dei segni
fisici di ridistribuzione del grasso. Si devono prendere in
considerazione le misurazioni dei lipidi sierici e del glucosio
ematico. Il meccanismo di questi eventi e gli esiti a lungo
termine, come l'incremento del rischio di malattie
cardiovascolari, sono attualmente sconosciuti.
Sono stati riportati casi di incremento del tempo di
sanguinamento che includono ematomi spontanei della cute ed
emartrosi in pazienti con emofilia di tipo A e B, trattati con
inibitori della proteasi. In alcuni pazienti sono state
somministrate dosi addizionali di fattore VIII. In più
della metà dei casi riportati il trattamento con inibitori
della proteasi è stato continuato o ripreso qualora fosse
stato sospeso. Si è supposto che esista una relazione
causale anche se il meccanismo d’azione non è stato
chiarito. I pazienti emofiliaci dovrebbero comunque essere
informati della possibilità di incremento del tempo di
sanguinamento.
�
Amprenavir è principalmente metabolizzato nel fegato
attraverso il� CYP 3A4. Pertanto sia i farmaci che condividono
questo complesso metabolico o quelli che modificano
l’attività di CYP3A4 possono alterare la
farmacocinetica di amprenavir. Allo stesso modo amprenavir
potrebbe anche modificare la farmacocinetica di altri farmaci che
utilizzano questo sistema metabolico.
Terfenadina, cisapride, pimozide, triazolam, diazepam,
midazolam, flurazepam, ergotamina, diidroergotamina, e astemizolo
sono controindicati in quei pazienti che vengono trattati con
Agenerase. La loro co-somministrazione può portare ad una
inibizione competitiva del metabolismo di questi prodotti e
portare all’insorgenza di eventi gravi, pericolosi per la
vita (vedi 4.3 Controindicazioni).
I seguenti dati di interazione sono stati ottenuti negli
adulti.
Agenti antiretrovirali
Inibitori della proteasi (PI):
Indinavir: l’AUC, la Cmin e la
Cmax di indinavir erano diminuite del 38 %,
del 27 % e del 22 % rispettivamente quando indinavir era
somministrato con amprenavir. La rilevanza clinica di questi
cambiamenti� non è nota. L’AUC, la Cmin e
la Cmax di amprenavir erano aumentate del 33 %, del 25
% e del 18 % rispettivamente. Non è necessario alcun
aggiustamento della dose per entrambi i medicinali quando
indinavir è somministrato in associazione con
amprenavir.
Saquinavir: l’AUC, la Cmin e la
Cmax � di saquinavir erano diminuite del 19 % e del 48
%, e aumentata del 21 % rispettivamente, quando saquinavir era
somministrato con amprenavir. La rilevanza clinica di questi
cambiamenti non è nota. L’AUC, la Cmin e
la Cmax di amprenavir erano diminuite del 32 %, del 14
% e del 37 % rispettivamente. Non è necessario alcun
aggiustamento della dose per entrambi i medicinali quando
saquinavir è somministrato in associazione con
amprenavir.
Nelfinavir: l’AUC, la Cmin e la
Cmax � di nelfinavir erano aumentate del 15 %, del 14
% e del 12 % rispettivamente quando nelfinavir era somministrato
con amprenavir. La Cmax di amprenavir era diminuita
del 14 %, mentre l’AUC e la Cmin aumentavano del
9 % e del 189 % rispettivamente. Non è necessario alcun
aggiustamento della dose per entrambi i medicinali quando
nelfinavir è somministrato in associazione con amprenavir
(vedi anche efavirenz di seguito).
Ritonavir: l’AUC, la Cmin e la
Cmax � di amprenavir erano aumentate del 131 %, del
484 % e del 33 % rispettivamente quando ritonavir (200 mg due
volte al giorno) era somministrato in combinazione con amprenavir
(1200 mg due volte al giorno) negli adulti. Devono essere
impiegate dosi ridotte di entrambi i medicinali qualora essi
siano somministrati in associazione negli adulti (vedi 4.2
Posologia e modo di somministrazione) (vedi anche efavirenz di
seguito). Nella pratica clinica vengono impiegati dosaggi di 600
mg di amprenavir due volte al giorno e di 100 mg di ritonavir due
volte al giorno. La valutazione della tollerabilità e
dell'efficacia di questi regimi è ancora in corso.
Non può essere fornita alcuna raccomandazione della
posologia per l'uso di amprenavir in associazione con altri
inibitori della proteasi nei bambini e nei pazienti con
insufficienza renale. Tali combinazioni devono essere evitate nei
pazienti con insufficienza epatica.
Analoghi nucleosidici inibitori della trascrittasi
inversa (NRTI):
Zidovudina: l’AUC e la Cmax � della
zidovudina erano aumentate del 31 % e del 40 % rispettivamente
quando zidovudina era somministrata con amprenavir. L’AUC e
la Cmax di amprenavir rimanevano inalterate. Non
è necessario alcun aggiustamento della dose di entrambi i
medicinali quando la zidovudina viene somministrata in
associazione con amprenavir.
Lamivudina: l’AUC e la Cmax � della
lamivudina e di amprenavir rispettivamente erano entrambe
inalterate quando questi due medicinali venivano somministrati in
concomitanza. Non è necessario alcun aggiustamento della
dose di entrambi i medicinali quando la lamivudina è
somministrata in associazione con amprenavir.
Abacavir: l’AUC, la Cmin e la
Cmax� di abacavir rimanevano inalterate quando
abacavir era somministrato con amprenavir. L’AUC, la
Cmin e la Cmax di amprenavir erano
aumentate del 29 %, del 27 % e del 47 % rispettivamente. Non
è richiesto alcun aggiustamento della dose di entrambi i
medicinali quando abacavir è somministrato in associazione
con amprenavir.
Didanosina: non sono stati condotti studi di
farmacocinetica di Agenerase in associazione con didanosina,
tuttavia, a causa della sua componente antiacida si raccomanda
che la didanosina e Agenerase vengano somministrati almeno ad
un’ora di distanza (vedi Antiacidi di seguito).
Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa
(NNRTI):
Efavirenz: Efavirenz ha dimostrato di diminuire la
Cmax, l’AUC e la Cminss di amprenavir
di circa il 40�% negli adulti. Se efavirenz viene somministrato
negli adulti in associazione con amprenavir e ritonavir, devono
essere utilizzate dosi ridotte sia di amprenavir che ritonavir
(vedi ritonavir sopra). Se efavirenz viene somministrato in
associazione con amprenavir e nelfinavir non è necessario
alcun aggiustamento della posologia di ciascun medicinale. Non si
raccomanda il trattamento di efavirenz in associazione con
amprenavir e saquinavir in quanto potrebbe essere diminuita
l'esposizione ad entrambi gli inibitori della proteasi.
Non può essere fornita alcuna raccomandazione della
posologia per la somministrazione concomitante� di amprenavir con
altri inibitori della proteasi ed efavirenz nei bambini e nei
pazienti con insufficienza renale. Tali combinazioni devono
essere evitate nei pazienti con insufficienza epatica.
Nevirapina: sulla base dei suoi effetti su altri
inibitori della proteasi HIV, la nevirapina può diminuire
la concentrazione sierica di amprenavir.
Delavirdina: la delavirdina può aumentare le
concentrazioni sieriche di amprenavir.
Antibiotici/antifungini
Rifampicina: la rifampicina è un potente
induttore del CYP3A4. La somministrazione concomitante di
amprenavir risultava in una riduzione della Cmin e
della AUC di amprenavir del 92 % e del 82 % rispettivamente. La
rifampicina non deve essere usata in concomitanza con amprenavir
(vedi 4.3 Controindicazioni).
Rifabutina: la somministrazione concomitante di
amprenavir con la rifabutina, risulta in un incremento del 193 %
della AUC della rifabutina e in un incremento degli eventi
avversi ad essa correlati. L'incremento nelle concentrazioni
plasmatiche della rifabutina è probabilmente dovuto
all'inibizione da parte di amprenavir del metabolismo della
rifabutina attraverso il CYP3A4.
Nel caso sia richiesto, dal punto di vista clinico,
somministrare Agenerase insieme con rifabutina, si raccomanda la
riduzione del dosaggio di quest’ultima di almeno la
metà della dose raccomandata anche se non sono disponibili
dati clinici.
Claritromicina: l’AUC e la Cmin della
claritromicina erano inalterate e la Cmax diminuiva
del 10 % quando la claritromicina era somministrata con
amprenavir. L’ AUC, la Cmin e la Cmax
di amprenavir erano aumentate del 18 %, del 39 % e del 15 %
rispettivamente. Non è necessario alcun aggiustamento
della dose per entrambi i medicinali quando la claritromicina
è somministrata in associazione con amprenavir.
Eritromicina: non sono stati condotti studi con
Agenerase in combinazione con eritromicina, tuttavia i livelli
plasmatici di entrambi i farmaci possono essere aumentati in caso
di somministrazione concomitante.
Ketoconazolo: l’AUC e la Cmax del
ketoconazolo erano aumentate del 44 % e del 19 % rispettivamente
quando ketoconazolo era somministrato con amprenavir. L’
AUC e la Cmax di amprenavir erano aumentate del 31 % e
diminuita del 16 % rispettivamente. Non è necessario alcun
aggiustamento della dose per entrambi i medicinali quando il
ketoconazolo è somministrato in associazione con
amprenavir.
Altre possibili interazioni
Le altre sostanze sotto elencate che includono esempi di
substrati, inibitori, o induttori del CYP3A4, possono determinare
interazioni, quando usati in concomitanza con Agenerase. Il
significato clinico di queste possibili interazioni è
sconosciuto e non è stato studiato.
I pazienti devono pertanto essere monitorati per valutare
un’eventuale tossicità associata a questi farmaci
quando vengano usati in concomitanza con Agenerase.
Antiacidi: sulla base di dati ottenuti con altri
inibitori della proteasi, è consigliabile che gli
antiacidi non vengano somministrati contemporaneamente ad
Agenerase, poichè il suo assorbimento può essere
diminuito. Si raccomanda che la somministrazione di antiacidi ed
Agenerase avvenga ad una distanza di tempo di almeno
un’ora.
Benzodiazepine: le concentrazioni sieriche di
alprazolam, triazolam, midazolam, clorazepam, diazepam, e
flurazepam possono essere incrementate da amprenavir, con
l’effetto di un aumento della sedazione (vedi 4.3
Controindicazioni).
Calcio antagonisti: le concentrazione sieriche
di diltiazem, nicardipina, nifedipina, e nimodipina possono
essere incrementate da amprenavir, con il risultato di un
possibile aumento dell’attività e tossicità
di questi farmaci.
Farmaci usati nelle disfunzioni
dell’erezione: sulla base di dati ottenuti
con altri inibitori della proteasi, deve essere usata precauzione
nel prescrivere sildenafil in pazienti che ricevono Agenerase. La
somministrazione concomitante di Agenerase con sildenafil
può sostanzialmente incrementare le concentrazioni
plasmatiche di quest’ultimo e può comportare eventi
avversi associati a sildenafil.
Farmaci ipolipemizzanti:Amprenavir
può incrementare le concentrazioni sieriche di
atorvastatina, cerivastatina, fluvastatina, lovastatina,
pravastatina, e simvastatina incrementando potenzialmente la loro
tossicità.
Metadone e derivati oppioidi:la
somministrazione concomitante di metadone con amprenavir è
risultata in una diminuzione della C max e della AUC
dell’enantiomero attivo del metadone (R enantiomero) del
25% e del 13% rispettivamente, mentre la C max ,
l’AUC e la C min� dell’enantiomero
inattivo del metadone (S enantiomero ) erano diminuite del 48%,
del 40% e del 23% rispettivamente.
Quando il metadone viene somministrato in concomitanza con
amprenavir, i pazienti devono essere controllati per la sindrome
di astinenza da oppiacei in particolare se viene somministrata
anche una bassa dose di ritonavir.
In confronto ad un gruppo di controllo storico non appaiato,
la somministrazione concomitante di metadone e amprenavir�
è risultata in una diminuzione, rispettivamente, del 30%,
27% e 25%� dell’AUC, della C max e della C
min� sieriche dell’amprenavir. Attualmente non
può essere fatta alcuna raccomandazione relativa alla
modifica della dose di amprenavir� quando quest’ultimo sia
somministrato in concomitanza con il metadone a causa� della
bassa attendibilità� relativa ai controlli storici non
appaiati.
Steroidi: gli estrogeni, i progestinici e
alcuni glucocorticoidi possono interagire con amprenavir.
Tuttavia i dati attualmente disponibili non sono sufficienti per
stabilire la natura dell’interazione. La somministrazione�
concomitante di Ortho-Novum 1/35 (etinilestradiolo 0,035 mg
più noretisterone 1 mg) è risultata in una
diminuzione dell’AUC e della C min� di
amprenavir del 22%� e del 20% rispettivamente, la C
max rimaneva inalterata. La C min �
dell’etinilestradiolo era aumentata del 32%, mentre
l’AUC e la C min � del noretisterone� erano
aumentate del 18% e del 45% rispettivamente. Pertanto sono
raccomandati metodi contraccettivi� alternativi per donne
potenzialmente in grado di avere figli.
Erba di S.Giovanni: i livelli sierici di
amprenavir possono essere ridotti con l’uso concomitante di
preparazioni erboristiche contenenti l'erba di S. Giovanni
(Hypericum perforatum). Ciò è dovuto
all’induzione da parte dell'erba di S. Giovanni, di enzimi
che metabolizzano il farmaco. Le preparazioni erboristiche
contenenti l'erba di S. Giovanni non devono essere associate con
Agenerase. Se il paziente sta già assumendo l’erba
di S. Giovanni è necessario controllare i livelli di
amprenavir e se è possibile i livelli di carica virale e
interrompere l’assunzione dell'erba di S. Giovanni. I
livelli di amprenavir possono aumentare interrompendo l'erba di
S. Giovanni. La dose di amprenavir può necessitare di un
aggiustamento. L’effetto inducente può persistere
per almeno due settimane� dopo la sospensione del trattamento con
l'erba di S. Giovanni (vedi 4.3 Controindicazioni).
Altre sostanze: Le concentazioni
plasmatiche di altre sostanze possono essere aumentate� da
amprenavir. Queste includono sostanze come: clozapina,
carbamazepina, cimetidina, dapsone, itraconazolo e
loratadina.
�
Gravidanza: la sicurezza d’uso di
amprenavir in gravidanza umana non è stata stabilita.
Negli animali è stato dimostrato il passaggio di
amprenavir e/o dei suoi metaboliti attraverso la placenta (vedi
5.3 Dati preclinici di sicurezza).
Il farmaco deve essere usato durante la gravidanza solo dopo
un’attenta considerazione del beneficio potenziale che
giustifichi il rischio potenziale per il feto.
Allattamento: metaboliti associati ad amprenavir
sono stati trovati nel latte di ratto ma� non è noto se
amprenavir è escreto nel latte umano. Uno studio di
riproduzione in ratte gravide trattate dal tempo
dell’impianto uterino fino all’allattamento, ha
mostrato una riduzione del peso corporeo della prole durante il
periodo dell’allattamento. L’esposizione sistemica
delle madri associata con questa osservazione, è stata
simile all’esposizione nell’uomo osservata dopo la
somministrazione della dose raccomandata. Lo sviluppo successivo
della prole, inclusa la fertilità e la capacità
riproduttiva, non è stato alterato dalla somministrazione
di amprenavir alle madri.
Si raccomanda pertanto che le madri che vengono trattate con
Agenerase non allattino al seno i loro bambini. Inoltre si
raccomanda che le donne con infezione da HIV non allattino al
seno i loro bambini al fine di evitare la trasmissione
dell’HIV.
�
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di
guidare veicoli e sull’uso di macchine.
�
La tollerabilità di Agenerase è stata studiata
negli adulti e nei bambini dai 4 anni di età, in studi
clinici controllati, in combinazione con diversi altri agenti
antiretrovirali.
Gli eventi avversi associati con l’uso di Agenerase sono
sintomi gastrointestinali, rash e parestesie orali/peri-orali.
Molti effetti indesiderati associati con la terapia con
Agenerase, erano di intensità da lieve a moderata, precoci
nell’insorgenza, e raramente limitanti il trattamento. Per
molti di questi eventi non è chiaro se essi siano
collegati ad Agenerase, al concomitante trattamento usato nella
gestione della malattia da HIV o dal processo di evoluzione della
malattia.
Nei bambini il profilo di sicurezza è risultato simile
a quello visto negli adulti.
La maggior parte degli eventi avversi clinici relativi al
farmaco in studio di entità almeno moderata (Grado 2 o
più) riportati in due ampi studi clinici
nell’adulto, sono riassunti di seguito.� Sono inclusi�
tutti gli eventi� riportati in almeno l'1 % dei soggetti trattati
con amprenavir.
Eventi avversi associati ai vari
sistemi
|
PROAB3001
Pazienti mai trattati con terapie
antiretrovirali
|
PROAB3006
Pazienti già trattati con
NRTI
|
|
Agenerase / Lamivudina / Zidovudina
(n = 113)
|
Lamivudina / Zidovudina
(n = 109)
|
Agenerase/ NRTI
(n = 245)
|
Indinavir /
NRTI
(n = 241)
|
Gastroenterologici
Nausea
Vomito
Sintomi gassosi
Diarrea
Disturbi addominali
Dolori addominali
Sintomi dispeptici
Feci sciolte
|
31%
11%
10%
9%
4%
4%
3%
< 1%
|
17%
4%
14%
6%
< 1%
< 1%
< 1%
< 1%
|
10%
3%
3%
19%
< 1%
4%
< 1%
1%
|
5%
4%
2%
5%
1%
5%
1%
< 1%
|
Cutanei
Rash
|
19%
|
< 1%
|
9%
|
< 1%
|
Neurologici
Cefalea
Disturbi del sonno
Tremori
Parestesie orali/periorali
|
11%
2%
2%
< 1%
|
12%
2%
0%
< 1%
|
4%
< 1%
-
2%
|
2%
< 1%
-
0%
|
Psichiatrici
Disturbi dell'umore
Disturbi depressivi
|
4%
3%
|
0%
0%
|
-
< 1%
|
-
0%
|
Non specifici
Affaticamento
Anoressia
|
11%
2%
|
8%
3%
|
2%
< 1%
|
2%
0%
|
Rash erano generalmente di entità da lieve a moderata,
eruzioni cutanee eritematose o maculopapulari con o senza prurito
comparivano durante la seconda settimana di trattamento e di
solito si risolvevano spontaneamente entro due settimane, senza
sospendere il trattamento con amprenavir. Una più alta
incidenza di rash è stata riportata in pazienti trattati
con amprenavir in associazione con efavirenz. In pazienti
trattati con amprenavir si sono verificate raramente (<1 %),
reazioni cutanee gravi o pericolose per la vita che includevano
un caso di sindrome di Stevens Johnson (vedi 4.4 Avvertenze
speciali e opportune precauzioni d’impiego).
Sintomi di una anormale ridistribuzione del grasso erano
infrequenti con amprenavir. Solo un caso (gobba di bufalo)
è stato riportato su 113 (<1 %) soggetti mai trattati
con farmaci antiretrovirali che ricevevano amprenavir in
combinazione con lamivudina/zidovudina per una durata media di 36
settimane. Nello studio PROAB3006, sono stati riportati sette
casi (3 %) su 245 soggetti che assumevano già inibitori
nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI) trattati con
amprenavir e in 27 (11 %) su 241 soggetti trattati con indinavir,
in combinazione con vari NRTI per una durata mediana di 56
settimane (p<0.001).
Si sono verificate anomalie di laboratorio non frequenti e
principalmente in pazienti con valori pre-trattamento anormali.
Negli studi di fase III in combinazione con vari NRTI le
più frequenti anomalie di laboratorio emerse dal
trattamento (grado 2 o più) erano transaminasi elevate (5
%), ipertrigliceridemia (4 %), amilasi elevate (2,5 %),
iperbilirubinemia (<1 %) e iperglicemia (<1 %); quasi tutti
i soggetti con test di funzionalità epatica anomali, erano
co-infettati dal virus dell'Epatite B o C.
Sono stati riportati aumento di creatinin-fosfochinasi (CPK),
mialgia, miosite e raramente rabdomiolisi con inibitori della
proteasi soprattutto in associazione con analoghi
nucleosidici.
�
Esistono casi limitati di sovradosaggio con Agenerase. Se il
sovradosaggio avviene il paziente deve essere monitorato per
l’evidenza di eventuali segni di tossicità (vedi 4.8
Effetti indesiderati) e un trattamento standard di supporto deve
essere fornito, secondo necessità. Poichè
amprenavir è largamente legato alle proteine è
improbabile che la dialisi possa rivelarsi utile nel ridurre i
livelli ematici di amprenavir.
�
Categoria farmacoterapeutica: inibitore della proteasi, codice
ATC: J05A E05
Amprenavir è un inibitore competitivo della proteasi
dell’HIV. Esso blocca la capacità della proteasi
virale di effettuare il clivaggio del precursore virale
poliproteico necessario per la replicazione virale.
Amprenavir è un inibitore potente e selettivo della
replicazione dell’HIV-1 e dell’HIV-2in
vitro. In specifici studiin vitro esso ha mostrato
un effetto sinergico in combinazione con gli analoghi
nucleosidici come didanosina, zidovudina, abacavir e
l’inibitore della proteasi saquinavir. Amprenavir ha
mostrato di avere un effetto additivo nella combinazione con
indinavir, ritonavir e nelfinavir.
Gli esperimenti mediante passaggi seriali hanno dimostrato che
la mutazione della proteasi I50V è la mutazione chiave
dello sviluppo della resistenzain vitro ad amprenavir con
la variante tripla I50V+M46I/L+I47V che comporta un incremento
superiore a 10 volte nella IC50 di amprenavir. Il
profilo di resistenza di questa tripla mutazione non è
stato osservato con altri inibitori della proteasi� sia negli
studiin vitro che nella pratica clinica.In vitro
le varianti resistenti ad amprenavir rimanevano sensibili a
saquinavir, indinavir e nelfinavir, ma dimostravano una riduzione
da 3 a 5 volte della sensibilità a ritonavir. La tripla
mutazione I50V+M46I/L+I47V era instabile durante i passaggiin
vitro in presenza di saquinavir, con perdita della mutazione
I47V, e lo sviluppo di resistenza a saquinavir risultava in una
risensibilizzazione ad amprenavir. Il passaggio della tripla
mutazione sia in indinavir, nelfinavir, o ritonavir risultava in
mutazioni addizionali della proteasi che venivano selezionate
portando ad una doppia resistenza. La mutazione I84V osservata
transitoriamentein vitro, è stata selezionata
raramente durante la terapia con amprenavir.
Il profilo di resistenza osservato con amprenavir nella
pratica clinica è differente da quello osservato con altri
inibitori della proteasi. In accordo con gli esperimentiin
vitro, lo sviluppo della resistenza ad amprenavir durante la
terapia è nella maggior parte dei casi associata con la
mutazione I50V. Tuttavia, sono anche stati osservati tre
meccanismi alternativi che portano allo sviluppo di resistenza ad
amprenavir evidenziati in clinica, e coinvolgono sia la mutazione
I54L/M o V32I+I47V o raramente, I84V. Ciascuno dei quattro
pattern genetici produce virus con ridotta suscettibilità
ad amprenavir, alcune resistenze crociate a ritonavir, ma viene
mantenuta la sensibilità ad indinavir, nelfinavir e
saquinavir.
La seguente tabella riassume le mutazioni associate con lo
sviluppo di sensibilità fenotipica ridotta in soggetti
trattati con amprenavir.
Mutazioni della proteasi acquisite mediante terapia con
amprenavir che hanno dimostrato di portare alla riduzione della
sensibilità fenotipica ad amprenavir:
I50V����������� o����������� I54L/M ����������� o�����������
I84V ��� ����������� o����������� V32I con I47V
La pre esistenza di resistenza ad altri componenti in un
regime terapeutico di prima linea contenente un PI, è
significativamente associata con successivo sviluppo di mutazioni
della proteasi sottolineando l'importanza di considerare tutte le
componenti di un regime terapeutico qualora venga ritenuto
necessario un cambiamento.
Molte varianti resistentiin vitro agli inibitori della
proteasi e 322 su 433 variantiin vivo resistenti agli
inibitori della proteasi con mutazioni multiple di resistenza
agli inibitori della proteasi erano suscettibili ad amprenavir.
La mutazione principale della proteasi associata con resistenza
crociata ad amprenavir, a seguito di fallimento terapeutico con
altri inibitori della proteasi, è risultata essere la
mutazione I84V in particolare quando era presente anche la
mutazione L10I/V/F.
In soggetti trattati con più di un inibitore della
proteasi, la probabilità di una risposta virologica
soddisfacente in un regime di salvataggio, risulta incrementata
con l' aumento del numero di farmaci attivi (ad esempio agenti
nei confronti dei quali il virus è suscettibile). La
presenza di mutazioni chiave multiple associate a resistenza ai
PI al momento del cambio di terapia nei soggetti già
trattati con PI, o lo sviluppo di mutazioni durante la terapia
con PI, sono significativamente correlati con l'esito del
trattamento. Il numero complessivo di tutti i tipi di mutazioni
della proteasi presenti al momento del cambio della terapia si
è rivelato correlato anche con l'esito nella popolazione
già trattata con PI.
La presenza di 3 o più mutazioni da M46I/L, I54L/M/V,
V82A/F/I/T, I84Ve L90M in una popolazione di soggetti trattati
con vari inibitori della proteasi era significativamente
correlata con il fallimento del trattamento con amprenavir.
La seguente tabella riassume le mutazioni identificate negli
isolati clinici di pazienti pesantemente pre-trattati con PI
associate con un incremento del rischio di fallimento del
trattamento con regimi terapeutici contenenti amprenavir.
Mutazioni della proteasi dei virus isolati da pazienti
trattati con PI associate con una riduzione della risposta
virologica ai successivi regimi contenenti amprenavir.
COMBINAZIONE DI ALMENO TRE DELLE SEGUENTI MUTAZIONI:
M46I/L ����������� o����������� I54L/M/V������� o�����������
V82A/F/I/T������ o����������� I84V����������� o�����������
L90M
Il numero di mutazioni chiave che generano resistenza ai PI
aumenta marcatamente se un regime terapeutico contenente un PI
che fallisce, continua più a lungo.
Si raccomanda un'interruzione precoce delle terapie sub
ottimali in maniera da evitare l'accumulo di mutazioni multiple
che possono essere dannose per l'esito di una successiva terapia
di salvataggio.
Non si raccomanda l’uso di amprenavir in monoterapia a
causa della rapida emergenza di virus resistenti.
Resistenze crociate tra amprenavir e inibitori della
trascrittasi inversa sono molto improbabili poichè i
bersagli enzimatici sono differenti.
Esperienza clinica
Agenerase in combinazione con altri agenti antiretrovirali che
includono analoghi nucleosidici, analoghi non nucleosidici e
inibitori della proteasi, ha mostrato di essere efficace nel
trattamento dell’infezione da HIV negli adulti e nei
bambini di 4 anni di età o più.
In uno studio in doppio cieco in adulti con infezione da HIV
(n=232) non precedentemente trattati con antiretrovirali,
amprenavir in combinazione con zidovudina e lamivudina è
stato significativamente superiore alla zidovudina e lamivudina.
In un’analisi intent-to-treat (ogni valore mancante o
interruzione precoce venivano considerati fallimenti ovvero
³ 400 copie/ml), la percentuale di soggetti con valori di
HIV-1RNA plasmatico < 400 copie/ml alla 48 settimana era del
41 % nel gruppo amprenavir/lamivudina/zidovudina e del 3 % nel
gruppo lamivudina/zidovudina (p<0.001).
In uno studio in aperto randomizzato su soggetti adulti
(n=504) già trattati con NRTI, ma mai trattati con PI, in
combinazione con vari NRTI, amprenavir è risultato meno
efficace di indinavir: la proporzione di soggetti con HIV-1RNA
plasmatico <400 copie/ml alla 48 settimana era il 30 % nel
gruppo con amprenavir e il 46 % nel gruppo con indinavir in
un’analisi intent-to-treat (ogni valore mancante o una
precoce interruzione considerati fallimenti ad esempio ³ 400
copie/ml).
Risultati da due studi pediatrici con amprenavir soluzione
orale e/o capsule, condotti in 268 bambini dell’età
compresa tra i 2 e i 18 anni intensamente trattati in precedenza,
indicano che amprenavir è un potente agente
antiretrovirale nei bambini. Sono state osservate diminuzioni
nella mediana dell’HIV-1 RNA superiore di 1
log10 copie/ml in soggetti mai trattati con inibitori
della proteasi e veniva riportato in entrambi gli studi un
miglioramento a livello immunologico (% CD4).
Dati da diversi studi clinici indicano che un regime
contenente amprenavir può essere utile per il trattamento
di soggetti già trattati con altri PI. Le analisi di
correlazione tra il profilo di resistenza virale e l'esito del
trattamento supportano il concetto di utilizzare il test di
resistenza per individuare appropriati regimi di trattamento.
Devono essere prese in considerazione le importanti interazioni
farmacocinetiche farmaco/farmaco quando si seleziona un agente
per l'uso in associazione con amprenavir (vedi 4.5 Interazioni
con altri medicinali ed altre forme d'interazione).
Dati non controllati suggeriscono che i soggetti già
trattati con amprenavir potrebbero essere trattati con successo
con altri inibitori della proteasi (ad esempio indinavir).
L'impiego di Agenerase non è stato sufficientemente
studiato in pazienti pesantemente pre trattati con inibitori
della proteasi.
�
Assorbimento: dopo somministrazione orale
amprenavir viene ampiamente e rapidamente assorbito. La
biodisponibilità assoluta è sconosciuta a causa
della mancanza di una adeguata formulazione endovenosa per
l’uso nell’uomo. Circa il 90% di una dose di
amprenavir radiomarcata,� somministrata per via orale, è
stata riscontrata nelle urine e nelle feci soprattutto come
metaboliti di amprenavir. In seguito alla somministrazione orale,
il tempo per raggiungere la massima concentrazione sierica
(tmax) di amprenavir è compreso fra 1-2 ore per
le capsule e approssimativamente da 0.5 ad 1 ora per la soluzione
orale. Un secondo picco si osserva dopo 10-12 ore e potrebbe
rappresentare o un assorbimento rallentato o un circolo
enteroepatico.
Alla dose terapeutica (1200 mg due volte al giorno) la
concentrazione massima media Cmax,ss di amprenavir
capsule allo stato stazionario è 5,36 mg/ml (0,92-9,81) e
la concentrazione minima allo stato stazionario
(Cmin,ss) è 0,28 mg/ml (0,12-0,51). L’AUC
media lungo un intervallo di somministrazione di 12 ore, è
18,46 mg/h/ml (3,02-32,95). Le capsule da 50 mg e 150 mg hanno
mostrato essere bioequivalenti. La biodisponibilità della
soluzione orale, a dosi equivalenti, è più bassa
rispetto alle capsule con una AUC e una Cmax
più bassa rispettivamente di circa il 14 % e il 19 % (vedi
4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Mentre la somministrazione di amprenavir con il cibo risulta
in una riduzione dell’AUC del 25 %, il cibo non ha effetto
sulla concentrazione di amprenavir 12 ore dopo il dosaggio
(C12).
Pertanto, anche se il cibo ha effetto sulla quantità e
sul tasso di assorbimento, la concentrazione minima allo stato
stazionario (Cmin,ss) non viene influenzata
dall’assunzione di cibo.
Distribuzione:il volume apparente di
distribuzione è approssimativamente 430 litri (6 l/kg
considerando un peso corporeo di 70 kg), che suggerisce un grande
volume di distribuzione con un trasferimento di amprenavir dalla
circolazione sistemica ai tessuti. La concentrazione di
amprenavir nel fluido cerebrospinale è inferiore
all’1% della concentrazione plasmatica.
In studiin vitro Amprenavir è per il 90 % circa
legato alle proteine. Amprenavir è soprattutto legato alla
glicoproteina alfa-1 acida (AAG) ma anche all’albumina. Le
concentrazioni di AAG hanno dimostrato una diminuzione durante il
corso della terapia antiretrovirale. Tale cambiamento diminuisce
la concentrazione totale del farmaco nel plasma; comunque la
quantità di amprenavir non legata, ovvero la parte
farmacologicamente attiva, è probabile che rimanga
immutata. Mentre le concentrazioni assolute del farmaco non
legato rimangono costanti, la percentuale di farmaco non legato
oscillerà direttamente con le concentrazioni totali allo
stato stazionario dalla Cmax,ss alla
Cmin,ss durante l’intervallo fra le dosi. Questo
comporterà un’oscillazione del volume apparente di
distribuzione del farmaco totale, ma il volume di distribuzione
del farmaco non legato non cambia.
Non si osservano interazioni clinicamente significative dovute
a spostamenti di legame che coinvolgano i farmaci per la maggior
parte legati ad AAG. Pertanto interazioni con amprenavir, dovute
ad uno spostamento di legame con le proteine , sono altamente
improbabili.
Metabolismo: Amprenavir è per la
maggior parte metabolizzato dal fegato, meno del 3 % viene
escreto immodificato nelle urine. La via principale del
metabolismo è quella del citocromo P450 enzima CYP3A4.
Amprenavir è insieme substrato e inibitore del CYP3A4.
Pertanto farmaci che risultano essere induttori, inibitori o
substrati del CYP3A4, devono essere usati con precauzione se
somministrati in concomitanza con Agenerase (vedi 4.3
Controindicazioni, 4.4 Avvertenze speciali e opportune
precauzioni di impiego, e 4.5 Interazioni con altri medicinali e
altre forme di interazione).
Eliminazione: l’emivita plasmatica di
amprenavir è compresa in un intervallo tra 7,1 e 10,6 ore.
A seguito di una somministrazione orale multipla di amprenavir
(1200 mg due volte al giorno) non si osserva un significativo
accumulo di principio attivo. La via primaria di eliminazione di
amprenavir avviene attraverso il metabolismo epatico, meno del 3
% viene escreto immodificato nelle urine. Il farmaco immodificato
e i suoi metaboliti a seguito di somministrazione orale, sono
eliminati per circa il 14 % con le urine e per il 75 % con le
feci.
Speciali categorie di pazienti :
Bambini:la farmacocinetica di amprenavir
nei bambini (di 4 anni di età e oltre)� è simile a
quella degli� adulti. Dosi di 20 mg/kg due volte al giorno e 15
mg/kg tre volte al giorno di Agenerase capsule, danno una
esposizione giornaliera di amprenavir simile a quella ottenuta
nell’adulto con 1200 mg due volte al giorno negli adulti.
Amprenavir come soluzione orale, è meno biodisponibile del
14 % rispetto alle capsule, pertanto Agenerase capsule e
Agenerase soluzione orale non sono intercambiabili su una base
milligrammo per milligrammo.
Anziani: la farmacocinetica di amprenavir non
è stata studiata in soggetti di età superiore ai 65
anni.
Insufficienza renale: i pazienti con
insufficienza renale non sono stati studiati specificatamente.
Meno del 3 % della dose terapeutica di amprenavir viene escreta
immodificata nelle urine. L’impatto
dell’insufficienza renale sulla eliminazione di amprenavir
dovrebbe essere minimo perciò non viene considerato
necessario alcun aggiustamento iniziale del dosaggio.
Insufficienza epatica: la farmacocinetica
di amprenavir è significativamente alterata in pazienti
con insufficienza epatica da moderata a grave. L’AUC
aumenta di quasi tre volte nei pazienti con moderata
insufficienza epatica, e di quattro volte in quelli con grave
insufficienza epatica. Anche la clearance diminuisce in modo
corrispondente all’AUC. La posologia deve essere pertanto
ridotta in questi pazienti (vedi 4.2 Posologia e modo di
somministrazione).
�
Sono in corso studi di cancerogenesi a lungo termine con
amprenavir nel ratto e nel topo. Amprenavir non è
risultato essere genotossico e mutageno in una serie di test sia
in vitro chein vivo che includono la
reversione del tasso di mutazione batterica (Ames), il
linfoma di topo, il micronucleo nel ratto e le aberrazioni
cromosomiche nei linfociti umani.
In studi di tossicologia sugli animali adulti, le osservazioni
clinicamente rilevanti erano soprattutto ristrette a disturbi del
fegato e dell’apparato gastrointestinale.
La tossicità epatica è stata evidenziata da un
aumento degli enzimi epatici, in un aumento di peso del fegato
stesso e in alterazioni microscopiche che includono necrosi
epatocitaria. Questa tossicità epatica può essere
controllata e valutata nella prassi clinica mediante dosaggio
delle AST, ALT e della fosfatasi alcalina. Tuttavia, non è
stata segnalata una significativa tossicità epatica nei
pazienti trattati negli studi clinici, sia durante la
somministrazione di Agenerase, che dopo la sua interruzione.
Amprenavir non ha effetto sulla fertilità.
Negli studi animali non è stata riscontrata
tossicità locale e possibile sensibilizzazione ma sono
stati identificati lievi effetti irritativi nell’occhio del
coniglio.
Studi di tossicità in animali giovani trattati dal
quarto giorno di età, hanno evidenziato un’elevata
mortalità sia negli animali di controllo che in quelli
trattati con amprenavir. Questi risultati implicano il fatto che
gli animali neonati essendo privi di un sistema metabolico
completamente sviluppato, non sono capaci di eliminare amprenavir
o alcune componenti pericolose della formulazione (ad esempio
glicole propilenico, PEG 400). Tuttavia non può essere
esclusa la possibilità di una reazione anafilattica
correlata al PEG 400.Negli studi clinici non è stata
ancora stabilita la tollerabilità e l’efficacia di
amprenavir in bambini di età inferiore ai 4 anni.
Nelle coniglie e nelle ratte gravide non vi erano particolari
effetti sullo sviluppo embrio-fetale. Tuttavia alle esposizioni
plasmatiche sistemiche significativamente al di sotto (coniglio)
o significativamente non più alte (ratto)
dell’esposizione umana attesa durante la dose terapeutica,
è stata riscontrata una quantità di minori
cambiamenti che includevano allungamento del timo e piccole
modifiche dell’apparato scheletrico, indicando un ritardo
nello sviluppo. Un aumento dose-dipendente del peso della
placenta è stato riscontrato in entrambe le specie che
può indicare effetti sulla funzionalità della
placenta. Si raccomanda pertanto che le donne, potenzialmente in
grado di avere figli, che assumano Agenerase, pratichino
un’efficace contraccezione (ad es. metodi meccanici).
�
Capsule involucro:gelatina, glicerolo, D-sorbitolo e
soluzione di sorbitani, titanio biossido, inchiostro rosso.
Capsule contenuto: d-alfa tocoferil polietilenglicole
1000 succinato (TPGS), macrogol 400 (PEG 400), glicole
propilenico.
�
Non pertinente.
�
2 anni
�
Conservare a temperature non superiori ai 30°C
Tenere il contenitore ben chiuso.
�
Uno o due flaconi bianchi di polietilene ad alta
densità contenenti ciascuno 240 capsule.
�
Nessuna istruzione particolare
�
Glaxo Group Ltd
Greenford Road
Greenford
Middlesex UB6 0NN
Regno Unito
�
EU/1/00/148/002 A.I.C. N. 034950028 Flacone - 240 capsule
EU/1/00/148/003 A.I.C. N. 034950030 Due flaconi contenenti
ciascuno 240 capsule
�
-----
�
20 Ottobre 2000
�
-----
�
24 Ottobre 2001
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]