Una compressa contiene quinapril cloridrato mg 5,416 (pari a
mg 5 di quinapril).
Una compressa contiene quinapril cloridrato mg 21,664 (pari a
mg 20 di quinapril).
Compresse rivestite con film da 5, e 20mg con tacca di
frattura (divisibili).
- [Vedi Indice]
Ipertensione arteriosa sistemica. Insufficienza cardiaca
congestizia.
Posologia negli adulti
La posologia deve essere regolata individualmente sulla base
della risposta clinica.
Ipertensione
Monoterapia: la dose iniziale raccomandata nei pazienti
che non sono in trattamento diuretico è di 10 mg una volta
al giorno. Il dosaggio può quindi essere aggiustato, in
dipendenza della risposta clinica, fino a 20-40mg/die
somministrati in un'unica dose o in due dosi refratte.
La maggior parte dei pazienti è mantenuta sotto
controllo con una singola dose giornaliera.
Alcuni pazienti sono stati trattati con dosi di ACCUPRIN fino
a 80mg/die.
Trattamento contemporaneo con diuretici: nei pazienti
che assumono diuretici la dose iniziale di ACCUPRIN deve essere
di 5mg per poter verificare se si manifesta una ipotensione
eccessiva. Il dosaggio deve quindi essere aggiustato in modo da
avere una risposta ottimale.
Insufficienza renale e pazienti anziani: i dati di
farmacocinetica indicano che l'emivita apparente di eliminazione
del quinaprilato aumenta con il diminuire della clearance della
creatinina. Nei pazienti anziani e nei pazienti con clearance
della creatinina inferiore ai 40ml/minuto la dose iniziale deve
essere di 5mg una volta al giorno, seguita quindi
dall'aggiustamento in base alla risposta.
Insufficienza cardiaca congestizia
Il trattamento deve essere iniziato con una dose singola di
5mg e il paziente deve essere attentamente controllato per
determinare l'effetto iniziale sulla pressione arteriosa.
La dose giornaliera può essere quindi aggiustata fino a
40mg in due somministrazioni.
Normalmente i pazienti in terapia concomitante con diuretici
e/o digitalici possono essere mantenuti efficacemente con dosi
giornaliere da 10 a 20mg in due somministrazioni.
I pazienti già in trattamento con un diuretico possono
sviluppare ipotensione sintomatica dopo la prima somministrazione
di quinapril da solo o in associazione. Nei pazienti in
trattamento diuretico è importante, se possibile,
sospendere il diuretico almeno 2-3- giorni prima di assumere
ACCUPRIN. Se questo non è possibile, iniziare con bassi
dosaggi di ACCUPRIN.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad
insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori può
causare una eccessiva caduta della pressione arteriosa.
In generale, dal momento che ACCUPRIN può causare
ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima
somministrazione, nei pazienti ipertesi, complicati e non,
compresi quelli sale/volume depleti, inclusi quelli con
insufficienza cardiaca congestizia, la terapia deve essere
iniziata sotto controllo medico e i pazienti seguiti
accuratamente per le prime due settimane di trattamento e ogni
volta che venga aumentato il dosaggio.
Modo di somministrazione
La dose di ACCUPRIN deve essere assunta sempre alla stessa ora
del giorno per migliorare la compliance, lontano dai pasti.
ACCUPRIN è controindicato nei pazienti con
ipersensibilità verso i singoli componenti del prodotto ed
in quelli con ipersensibilità ad altro ACE-inibitore.
ACCUPRIN è controindicato nei pazienti con storia di
angioedema associato a precedente terapia con altri
ACE-inibitori
ACCUPRIN è controindicato in pazienti con edema
angioneurotico ereditario o idiopatico.
ACCUPRIN è controindicato in gravidanza e durante
l’allattamento.
Ipotensione
Ipotensione sintomatica è stata raramente osservata in
pazienti con ipertensione non complicata trattati con
quinapril, ma è una possibile conseguenza della terapia
con ACE-inibitori in pazienti sale/volume depleti, quali quelli
in trattamento con diuretici, o soggetti a restrizione del sale
nella dieta o a emodialisi (vedi Interazioni).
In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia che possono
presentare il rischio di una eccessiva caduta pressoria, la
terapia con ACCUPRIN deve essere iniziata con la dose più
bassa raccomandata; tali pazienti devono essere seguiti
attentamente durante le prime due settimane di trattamento e ogni
volta che il dosaggio di ACCUPRIN viene aumentato.
Ipotensione sintomatica è stata per lo più
osservata in pazienti con grave insufficienza cardiaca, associata
o meno ad insufficienza renale grave; molto verosimilmente in
pazienti sottoposti a trattamento con dosi elevate di diuretici
dell’ansa, o quelli con iponatremia o con compromissione
della funzionalità renale.
Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve
essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a
infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria
risposta ipotensiva non è una controindicazione al
prosieguo della terapia; comunque se si verifica un tale evento
deve essere presa in considerazione la diminuzione del dosaggio
di ACCUPRIN.
I pazienti devono essere avvertiti di riferire un'eventuale
sensazione di testa vuota, specialmente nei primi giorni di
terapia con ACCUPRIN.
Se si verifica sincope, i pazienti devono sospendere il
trattamento finché non abbiano consultato il medico.
L’inadeguata assunzione di liquidi, l'eccessiva
traspirazione e la disidratazione così come il vomito e la
diarrea possono favorire una eccessiva caduta della pressione
arteriosa a causa della riduzione del volume dei liquidi; in tal
caso i pazienti devono consultare il medico.
Pazienti con ipertensionenefrovascolare, insufficienza
renale o in emodialisi
Esiste un aumentato rischio di grave ipotensione e
insufficienza renale quando i pazienti con ipertensione
nefrovascolare e preesistente stenosi bilaterale o unilaterale
dell’arteria renale vengano trattati con ACE-inibitori. Il
trattamento con diuretici può contribuire ad aumentare
tale rischio. La perdita della funzionalità renale
può verificarsi anche solo con modeste modificazioni della
creatinina sierica perfino in pazienti con stenosi unilaterale
dell’arteria renale.
Alcuni pazienti trattati con quinapril senza apparente
patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestato aumenti
dell’azotemia e della creatinina sierica, generalmente
modesti e transitori, in particolare quando quinapril è
stato somministrato assieme ad un diuretico. In tal caso
può essere richiesta la riduzione del dosaggio. La
valutazione dei pazienti deve sempre includere la determinazione
della funzionalità renale (vediPosologia e modo di
somministrazione).
Come conseguenza dell‘inibizione del sistema
renina-angiotensina-aldosterone, sono prevedibili modificazioni
della funzionalità renale in individui particolari.
In pazienti con grave insufficienza cardiaca, la cui
funzionalità renale può dipendere
dall’attività del sistema
renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con
ACE-inibitore, incluso quinapril, si può associare a
oliguria e/o progressiva uremia e, raramente, a insufficienza
renale acuta potenzialmente fatale.
In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale
o bilaterale dell’arteria renale, aumenti
dell’azotemia e della creatinina sierica sono stati
osservati in alcuni casi dopo terapia con ACE-inibitori. Questi
aumenti sono risultati quasi sempre reversibili con
l’interruzione della terapia. In tali pazienti la
funzionalità renale deve essere monitorata durante le
prime settimane di terapia.
Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca
senza apparente patologia nefrovascolare preesistente, hanno
manifestato aumenti dell’azotemia e della creatinina
sierica generalmente minori e transitori, in particolare quando
quinapril è stato somministrato assieme ad un
diuretico.
Questo può avvenire più facilmente in pazienti
con compromissione renale preesistente. In tal caso può
essere richiesta la riduzione del dosaggio o la sospensione di
ACCUPRIN.
Benché gli studi clinici abbiano indicato che nei
pazienti con compromissione renale, quinapril generalmente non
induce ulteriore deterioramento, si raccomanda di effettuare in
tali pazienti controlli periodici sui parametri di
funzionalità renale.
I pazienti emodializzati con membrana ad alto flusso di
poliacrilonitrile ed in trattamento con ACE-inibitori, molto
facilmente manifestano reazioni anafilattoidi, quali gonfiori,
vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti
dall’inizio dell’emodialisi. L’impiego di
membrane alternative o di medicinali antiipertensivi alternativi
è altamente raccomandato.
Angioedema
Angioedema del viso, delle estremità, delle labbra,
delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe
è stato osservato in pazienti trattati con
ACE-inibitori. L’angioedema può manifestarsi durante
le prime settimane di trattamento; in rari casi può
svilupparsi angioedema severo dopo trattamento a lungo termine
con ACE-inibitori.
Se si verifica, dunque, stridore laringeo o angioedema del
viso, della lingua o della glottide, il trattamento con ACCUPRIN
deve essere sospeso immediatamente e il paziente deve essere
trattato adeguatamente e tenuto sotto osservazione finché
l’edema non è risolto.
Nei casi nei quali l'edema è limitato al viso e alle
labbra, esso generalmente si risolve senza trattamento, sebbene
gli antiistaminici siano utili nell’alleviare i sintomi.
L'angioedema con interessamento della lingua, della glottide o
della laringe può essere fatale e pertanto richiede la
pronta instaurazione di una appropriata terapia, ad esempio
con la somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 ml di una
soluzione 1:1000 di adrenalina.
L'angioedema, incluso l'edema della laringe, può
manifestarsi con gli ACE-inibitori specialmente dopo la prima
dose. I pazienti devono riferire immediatamente qualsiasi segno o
sintomo che suggerisca l’angioedema (gonfiore del viso,
degli occhi, delle labbra, della lingua, difficoltà nel
deglutire e respirare) e non assumere più il farmaco prima
di avere consultato il medico.
Tosse
Durante il trattamento con ACE-inibitori può
verificarsi tosse secca e non produttiva che scompare con
l’interruzione del farmaco.
Anziani
Alcuni pazienti anziani possono risultare più
responsivi agli ACE-inibitori rispetto a quelli più
giovani. E’ raccomandata la somministrazione di dosi
iniziali più basse e la valutazione della
funzionalità renale all’inizio della terapia ( vedi
Posologia e modo di somministrazione )
Bambini
Non è raccomandato l’impiego di ACCUPRIN non
essendo stata stabilita l’efficacia e tollerabilità
nei bambini.
Iperpotassiemia
I pazienti trattati con il solo ACCUPRIN possono presentare un
leggero aumento della concentrazione sierica di potassio. Questo
può bilanciare la ipopotassiemia indotta dai diuretici
tiazidici. L’iperpotassiemia può verificarsi durante
il trattamento con ACE-inibitori, specialmente in presenza di
insufficienza renale e/o cardiaca, o dell’impiego
concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi
di potassio e/o sostituti salini contenenti potassio (vedi
Interazioni con altri medicinali e altre forme di
interazione).
Laddove un trattamento associato con tali agenti fosse
ritenuto opportuno, occorre procedere con precauzione ed
effettuare iniziali e periodiche determinazioni del potassio
sierico.
Quinapril non è stato studiato in terapia associata con
diuretici risparmiatori di potassio ma, a causa del rischio
teorico di un ulteriore aumento dei livelli sierici di
potassio, si deve suggerire di procedere come sopra.
Chirurgia/Anestesia
In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o ad
anestesia generale gli ACE-inibitori possono bloccare la
formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione
compensatoria di renina.
Questo può condurre ad una ipotensione o persino
shock ipotensivo che può essere corretto espandendo la
volemia.
Prima di essere sottoposto ad un intervento chirurgico, e/o ad
anestesia generale, il paziente deve avvisare il medico di essere
in terapia con un ACE-inibitore.
Stenosi aortica / Cardiomiopatia ipertrofica
Gli ACE-inibitori devono essere impiegati con cautela in
pazienti con ostruzione del tratto uscente del ventricolo
sinistro.
Neutropenia/agranulocitosi
Gli ACE-inibitori sono stati associati ad agranulocitosi e
depressione midollare, raramente in pazienti non complicati,
più frequentemente in pazienti con compromissione
renale, specialmente in presenza di collagenopatie vascolari, ad
esempio lupus erythematosus, sclerodermia e in terapia con
immunosoppressori. L’effetto risulta reversibile alla
sospensione dell’ACE-inibitore.
Raramente sono stati riportati casi di agranulocitosi
attribuibili a quinapril.
Come con altri ACE-inibitori, è comunque opportuno
eseguire controlli periodici del numero dei globuli bianchi nei
pazienti con collagenopatia vascolare e/o nefropatia trattati con
ACCUPRIN.
I pazienti devono riferire prontamente al medico il
verificarsi di ogni infezione (per esempio mal di gola o febbre)
che non si risolva entro due o tre giorni.
Proteinuria
Può verificarsi proteinuria specialmente in pazienti
con compromissione della funzionalità renale preesistente
o in trattamento con dosi relativamente alte di
ACE-inibitori.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini
Agenti che aumentano il potassio sierico: I diuretici
risparmiatori di potassio (per esempio spironolattone,
triamterene o amiloride ), gli integratori alimentari di potassio
o i sali contenenti potassio possono causare un aumento
significativo della potassiemia. Perciò se viene indicato
l’uso contemporaneo di questi prodotti, essi devono essere
usati con cautela e con un controllo appropriato dei livelli
sierici di potassio.
Farmaci diuretici: i pazienti trattati con diuretici
possono presentare occasionalmente, dopo l'inizio della terapia
con ACE-inibitori, una diminuzione eccessiva della pressione
arteriosa. La possibilità di tali effetti ipotensivi
può essere ridotta sia interrompendo il trattamento con
diuretici sia aumentando l'introduzione di sali prima di iniziare
la terapia con quinapril. Se non è possibile interrompere
i diuretici, tenere il paziente sotto controllo medico per almeno
un'ora dopo la dose iniziale di ACCUPRIN.
ACCUPRIN può attenuare la perdita di potassio
provocata dai diuretici tiazidici.
Tetracicline: La somministrazione contemporanea di
ACCUPRIN e tetracicline riduce l'assorbimento di queste ultime
del 28-37%. Il diminuito assorbimento delle tetracicline è
dovuto alla presenza del magnesio carbonato come eccipiente nella
formulazione di ACCUPRIN. Questa interazione deve essere
considerata in caso di terapia contemporanea con ACCUPRIN e
tetracicline.
Litio: Aumentati livelli sierici di litio e sintomi di
tossicità da litio sono stati osservati in pazienti
trattati contemporaneamente con litio e ACE-inibitori o con litio
e diuretici tiazidici. Pertanto, durante il trattamento
concomitante con ACCUPRIN e sali di litio, i livelli sierici di
litio devono essere monitorati frequentemente.
Anestetici: Gli ACE-inibitori possono potenziare gli
effetti ipotensivi di alcuni anestetici (vediSpeciali
avvertenze e precauzioni per l’uso) .
Narcotici/Antipsicotici: Si può verificare
ipotensione ortostatica ( vedi Speciali avvertenze e precauzioni
per l’uso )
Altri antiipertensivi: Possono verificarsi effetti
additivi o potenziamento.
Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori,
corticosteroidi sistemici o procainamide: La concomitante
somministrazione con ACE-inibitori può indurre un
aumentato rischio di leucopenia.
Anti-infiammatori non steroidei (NSAID): La
somministrazione di un farmaco antiinfiammatorio non steroideo
può ridurre l’effetto antiipertensivo di un
ACE-inibitore. E’ stato inoltre descritto che
NSAID e ACE-inibitori esercitano un effetto additivo
nell’aumento del potassio sierico, mentre la
funzionalità renale può diminuire. Questi effetti,
reversibili, si verificano, specialmente in pazienti con
compromessa funzionalità renale.
Simpaticomimetici: Possono ridurre l’effetto
antiipertensivo degli ACE-inibitori; i pazienti dovrebbero
pertanto essere attentamente monitorati per avere conferma che
l’effetto desiderato sia stato raggiunto.
Alcool/Barbiturici: Può verificarsi un
potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali e
insulina): Può essere richiesto un aggiustamento del
dosaggio del farmaco antidiabetico.
La somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci
antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) può
causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante di questi
ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante
le primesettimane di trattamento combinato ed in pazienti con
funzionalità renale compromessa.
Antiacidi / Cibo: Possono ridurre la
biodisponibilità degli ACE-inibitori.
Altri farmaci: Non sono state evidenziate interazioni
clinicamente importanti con somministrazioni concomitanti di
quinapril e propranololo, digossina, idroclorotiazide,
warfarina e cimetidina.
Non esistono adeguanti e ben controllati studi in donne
gravide e pertanto ACCUPRIN è controindicato in caso di
gravidanza accertata o presunta (vedi
Controindicazioni).
Gli ACE-inibitori attraversano la placenta e possono causare
mortalità e morbidità fetale e neonatale se
somministrati a donne gravide.
Quando gli ACE-inibitori sono stati impiegati durante il
secondo e terzo trimestre di gravidanza, sono stati osservati
ipotensione, insufficienza renale, deformazioni di faccia o
cranio e/o morte nei neonati. E’ stata inoltre riportata
oligoidramnios nelle madri, presumibilmente derivante da una
diminuita funzionalità renale del feto; contratture degli
arti, deformazioni cranio-facciali, ritardata crescita
intrauterina e sviluppo di polmoni ipoplastici sono stati
riferiti in associazione con oligoidramnios.
Malgrado tali effetti non siano stati osservati durante il
primo trimestre di gravidanza, le donne in età fertile
dovranno essere informate delle conseguenze derivanti
dall’assunzione di ACE-inibitori. In caso di sospetta o
accertata gravidanza, le pazienti devono informare il loro medico
curante e la terapia deve essere interrotta il più presto
possibile.
Infanti esposti ad ACE-inibitori nel corso della vita
intrauterina dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per
ipotensione, oliguria e ipercalcemia. Se si verifica oliguria, si
devono porre in atto interventi di supporto della pressione
arteriosa e della perfusione renale.
Allattamento
Gli ACE-inibitori, incluso quinapril, sono escreti con il
latte materno anche se in quantità limitata.
A causa dei rischi potenziali sui lattanti, ACCUPRIN non deve
essere somministrato durante l'allattamento.
Non esistono studi sull’effetto del farmaco sulla
capacità di guidare. Quando si guida o si usano macchinari
si deve tenere in considerazione che occasionalmente possono
verificarsi capogiri e affaticamento.
La tollerabilità di ACCUPRIN è stata valutata in
più di 2000 pazienti, inclusi 739 pazienti trattati per 12
mesi, e 173 trattati per 24 mesi. In questi studi clinici
controllati ACCUPRIN è stato generalmente ben
tollerato.
Gli effetti collaterali più frequentemente osservati
negli studi clinici controllati sono stati cefalea (6,9%),
vertigini (4,7%), rinite (3,0%), tosse (3,1%), infezioni alle
alte vie respiratorie (2,5%), senso di stanchezza (2,5%), nausea
e vomito (2,3%). Nella maggior parte dei casi tali effetti
collaterali sono stati lievi e transitori. La sospensione del
trattamento a causa di effetti collaterali si è resa
necessaria nel 3,2% dei pazienti trattati con ACCUPRIN.
Altri effetti indesiderati presentatisi con minore incidenza
nei pazienti trattati con ACCUPRIN negli studi clinici
controllati sono stati:
Sistema cardiovascolare: vasodilatazione,
ipotensione.
Sistema gastrointestinale: dispepsia, gastrite,
flatulenza, diarrea.
Sistema nervoso: sonnolenza, insonnia, agitazione,
parestesie.
Sistema respiratorio: sinusite, faringite, bronchite,
dispnea.
Sistema tegumentario: prurito, rash, aumentata
traspirazione.
Altri: edemi, angioedemi, artralgie, artriti, dolori
muscolari, lombalgia, dolori toracici, dolori addominali,
infezioni virali.
Parametri clinici di laboratorio: non è stato
osservato alcun caso di agranulocitosi attribuibile al farmaco.
Iperpotassiemia: si è talora verificato un lieve aumento
della concentrazione plasmatica di potassio. Creatininemia e
azotemia: aumenti transitori dell'azotemia e della creatininemia
sono stati osservati in pazienti trattati con ACCUPRIN. Tali
aumenti si verificano più facilmente nei pazienti trattati
contemporaneamente con diuretici.
Non sono disponibili dati riguardanti il sovradosaggio di
ACCUPRIN nell'uomo né informazioni specifiche sul suo
trattamento
Il trattamento dovrà essere sintomatico e di sostegno
in accordo con la normale pratica medica, con sospensione della
terapia con ACCUPRIN e accurato monitoraggio del paziente.
La manifestazione clinica più probabilmente
attribuibile a sovradosaggio da quinapril in monoterapia dovrebbe
essere rappresentata da una grave ipotensione, che dovrebbe
essere trattata con infusione endovenosa di soluzione
fisiologica.
Emodialisi e dialisi peritoneale hanno scarso effetto sulla
rimozione di quinapril e quinaprilato.
ATC: C09AA06
Il principio attivo di Accuprin è il cloridrato del
quinapril, inibitore specifico dell'enzima di conversione
dell'angiotensina (ACE), chimicamente denominato cloridrato
dell'acido
[3S-[2[R*(R*)]]3R*]-2-[2-[[1-(etossicarbonil)-3-fenilpropil]amino]-1-ossopropil]-1,2,3,4-tetraidro-3-isochinolincarbossilico.
Quinapril viene rapidamente deesterificato a quinaprilato
(quinapril diacido) che ne è il principale metabolita ed
è un inibitore dell'ACE più potente di
Quinapril.
ACE è una peptidildipeptidasi che catalizza la
conversione dell'angiotensina I ad angiotensina II, sostanza
ad azione vasocostrittrice diretta e stimolante la secrezione
surrenalica di aldosterone. Il principale meccanismo d'azione di
quinapril nell'animale e nell'uomo è l'inibizione dell'ACE
che determina una minore attività vasopressoria ed una
minore secrezione di aldosterone. La rimozione del feedback
negativo esercitato dall'angiotensina II sul rilascio della
renina comporta un aumento dell'attività reninica
plasmatica. Altri meccanismi collegati ai precedenti e che
possono contribuire all'attività degli ACE-inibitori, sono
la stimolazione del rilascio di prostaglandine e la diminuzione
dell'attività del sistema nervoso simpatico.
La somministrazione di ACCUPRIN a pazienti con ipertensione
essenziale a tutti i livelli di gravità provoca una
riduzione della pressione arteriosa sia in clino che in
ortostatismo. L'effetto antiipertensivo si manifesta entro un'ora
e raggiunge la massima intensità entro quattro ore. Alle
dosi consigliate, l'azione antiipertensiva si protrae per 24 ore.
L'azione antiipertensiva di ACCUPRIN si mantiene inalterata nel
trattamento di lunga durata, senza alcuno sviluppo di
assuefazione. La terapia contemporanea con diuretici tiazidici e
l'aggiunta di betabloccanti aumentano l'effetto antiipertensivo
di ACCUPRIN. La sua attività si manifesta anche in
pazienti con bassa o normale concentrazione reninica
plasmatica.
Studi emodinamici effettuati in pazienti con insufficienza
cardiaca congestizia hanno dimostrato che la somministrazione di
quinapril causa riduzione delle resistenze vascolari periferiche
e della pressione arteriosa, riduzione della pressione capillare
polmonare, aumento della gittata cardiaca e miglioramento
dell'indice cardiaco. Negli stessi pazienti ACCUPRIN ha aumentato
il tempo di esercizio e il carico di lavoro.
Dopo somministrazione orale di ACCUPRIN il picco plasmatico di
quinapril è raggiunto entro un'ora con una percentuale di
assorbimento non inferiore al 60%. Quinapril è
deesterificato nel suo principale metabolita, il quinaprilato,
che è un ACE-inibitore con una emivita più lunga di
quella di quinapril.
I picchi plasmatici di quinaprilato compaiono circa due ore
dopo la somministrazione orale di quinapril. Il quinaprilato
viene eliminato principalmente per via renale e ha
un'emivita effettiva di accumulo di tre ore. I livelli plasmatici
sono proporzionali alle dosi somministrate. Dosi multiple di
quinapril non provocano un accumulo indesiderato. Altri
metaboliti, inattivi, si formano in quantità minore.
L'assorbimento del quinapril non è influenzato dalla
presenza di cibo nel tratto gastrointestinale.
Nei pazienti con insufficienza renale, la clearance di
quinaprilato si correla linearmente con quella della creatinina.
Tuttavia con valori di clearance della creatinina al di sopra di
40 ml/min., la farmacocinetica di quinapril e quinaprilato si
mantiene sostanzialmente simile a quella osservata nei pazienti
con funzione renale normale.
L'eliminazione di quinaprilato è ridotta anche nel
paziente anziano (oltre i 65 anni) ed è collegata alla
ridotta funzionalità renale di questi pazienti.
La farmacocinetica di quinapril e quinaprilato è
alterata nei pazienti con insufficienza epatica secondaria a
cirrosi.
Studi nei ratti indicano che quinapril e i suoi metaboliti non
attraversano la barriera ematoencefalica.
La tossicità del quinapril è stata studiata
esaurientemente nel topo, nel ratto e nel cane.
Quinapril è da ritenersi relativamente poco tossico: la
DL50 per via orale nel topo è di 1440-2150
mg/Kg e di 3541-4280 mg/Kg nel ratto.
Dosaggi di quinapril compresi tra 10 e 100 mg/Kg somministrati
nel ratto per periodi fino a 12 mesi non hanno determinato un
aumento della mortalità e sono stati complessivamente ben
tollerati; si sono osservati modesta diminuzione
dell'accrescimento corporeo e della glicemia ed aumento
dell'azotemia. Nel cane trattato con dosi di 10-50 e 100 mg/Kg
per 12 mesi non si è manifestato alcun effetto
tossico.
Studi sulla funzione riproduttiva non hanno evidenziato
effetti negativi sulla fertilità dei soggetti trattati
né della progenie fino alla dose di 100 mg/Kg/die
(equivalente a 60 volte la dose massima giornaliera umana).
Non sono stati osservati effetti di fetotossicità o di
teratogenicità nei ratti fino alla dose di 300 mg/Kg/die.
Quinapril non è risultato teratogeno nella coniglia
gravida.
Quinapril non ha messo in evidenza alcun effetto mutageno
nelle prove in vitro ed in vivo né alcun effetto
carcinogenico nei topi e nei ratti trattati per due anni con dosi
giornaliere fino a 75 e 100 mg/Kg rispettivamente.
Magnesio carbonato pesante, lattosio, gelatina, crospovidone,
magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa,
idrossipropilcellulosa, polietilenglicole 400, titanio biossido
(E171), ossido di ferro rosso (E172), cera candelilla.
Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
3 anni, a confezionamento integro.
Non sono necessarie particolari precauzioni per la
conservazione.
Scatola da 28 compresse da 5 mg, in blister
Scatola da 14 compresse da 20 mg, in blister
Non pertinenti.
Pfizer Italia S.r.l.
S.S. 156, Km 50 – 04010 Borgo San Michele (LT)
Scatola da 28 compresse da 5 mg : AIC n. 027217013
Scatola da 14 compresse da 20 mg: AIC n. 027217037
-----
ACCUPRIN 28 compresse da 5mg: 31.05.2000
ACCUPRIN 14 compresse da 20mg: 31.05.2000
-----
31.07.2000
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